Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961

violenze contro lo spirito e contro Je coscienze. Franco ha degradato la cultura del suo paese, ha soffocato le energie creatrici dello spirito, ha avvilito molte coscienze, ha cercato, senza riuscirvi fortunatamente, di ri• durre al silenzio tutto un popolo. Co– piamlo il clognwtismo dalla Religio- 11e - ci10 le parole dei 339 sacerdoti baschi - ha stabilito la sua infalli– bilità di capo, con t1dle le conse– guerr:e elle 11e deriva,io, Ila governa– to le coscien:e umane penetra,ulo con I.aviolenza nei loro segreti o op– primendoli in rapporti estranei ,,, og,ii procedimenti ra:ionale; lw ot– te,wlo il fo1wggio dei cervelli a me:– zo di 1uw superpropaganda /oncfota .m tecniche psicologiche che non ri- 1111e1tcwo lc, dignità t.rascemle11tedel– le, 1>erso11a. Sono <1uesti procediulcnti denun– ciati dai sacerdoti baschi, <tuelli che disintegrano le coscienze e attraverso i quali si ottiene l'asservimento dei popoli all'autorità e alla forza. Ma sa1>piamo, e tutti coloro ehe sono stati recentemente in Spagna lo confermano, che resistenze sono in a110 1 resistenze che si fanno sempre pili solide e coraggiose. E questo ci (a sperare che il paese sia vicino alla sua liberazione. Un poco tardi, Corse, mi accorgo che è necessario trarre una conclu– sione da <1ucsta esposizione che non è quella di un 1 inlellelluale o di una studinsa ma è la modesta leslimo– nianza di chi ha vissuto e sofferto certi av,•euimenti e vorrebbe che qui tutti assieme, potessimo trarne luce per cvilarc errori e tragedie nel fu. turo. La manifestazione d'oggi non s'inquadra nel calendario, nel senso che non è una commemorazione in 650 occasione di una data storica. Abbia– mo ricordato il 1>0tsch franchista, i momenti pili gloriosi della solleva– zione del popolo che sono le sue pri– me ,•ittorie, la societi, nuo,•a che an– dava costruendo, la lunga resistenza di Madrid, con lo stesso s1>irito con cui un grande amico della Jiber1à scomparso <1ualche anno {a, Piero Calamandrei, commemorava la Resi– sleuza: J)er poter proseguire nella ,iostrtl vita <JIWlidia,winfonde,ulo in e.ssa quel continuo impegno di pro– gre,uo &ociale, 1e11:tl il quale non vi– ve In democra:iu. Parlare della Spagn11 significa ri– Aet1ere maggiormente sui nostri pro– blemi dato che noi siamo nelle con– dizioni di operare e di muoverci un poco, o solo un poco, piì1 liberamen– te del ~opolo spagnolo. Perchè, se la Spagna subisce la tirannia di Franco, noi subiamo il regime di un partito unico; se la Spagna ha il suo Op11s Dei, noi ab– biamo il Vaticano, le grande gerar– chie ecclesiastiche che dirigono la nostra vita in tu lii i campi; se la Spagna ancora oggi è s{ruttata dai 99 Grandi o poco piÌI, noi abbinmo i gruppi di pressione che dispongono a loro giudizio della ricchezza na– zionale, del prodotto dei lavoratori; se in Spagna c'è il lavaggio dei cer• velli, noi subiamo la violazione dello spirito, nella scuola, nella cultura, attraverso il cinema, la TV e con tulli i mezzi di diffusione, che sono proprietà dei governanti o dei pa• droni del ,•a1>ore, che se ne servono per addormentare le coscienze, per mantenerci nel piì1 piatto conformi– smo. Se in Spagna la scuola è il re– gno incontrastato dei preti, noi sap– piamo lutti in quali tristi condizio– ni si trova la nostra scuola pubblica

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