Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961

polazione hanno iniziato apertamen– te la polemica contro il regime. Gli studenti scrivono sui muri: Franco no, libertà si, e accusano il regime di incompetenza, di cormzione. Sui muri della città si vedono dei P che vogliono dire Protesta,· degli A che significano Amnistia per i de1e.nu1i polit.ici 1 quei detenuti politici di cui Franco nega l'esistenza nelle carceri spagnole. Gli intellettuali insorgono contro l'intelligenza ufficiale, contro le condizioni umilianti in cui è te, nula la cultura, contro la degrada- 1.ione del loro paese che in passato ha conosciuto periodi di splendore, d1e nel momento d'ella rivolta mi– litare aveva un Federico Gnrein Lor– ca nssassinnto dai franchisti e un Antonio Macha<lo, morto di stc111i in esilio, e che ancora oggi, nono, stanle il soffocamento, <là dei poe– ti di una ricca fantasia creatrice e degli ottimi scrittori e pensalori. 227 intelleltuali 6.nnano un corag– gioso man.i.Cestodi protesta ; 339 sa– cerdoti baschi fanno altrettanto: so– no due documenti di bruciante ac– cuso contro Franco. Non imporla che i sacerdoti baschi siano ammoni– ti dai quattro vcsco, 1 i delle loro pro• vince, che il documento sia s1a10 da costoro diffumato 1 discreditato. Il po– polo distingue il loglio dal grano e Sft che la verità è nella bocca degli umili sacerdoti e non in quella dei • grandi » preti. Il popolo sa, pcrchè la soffre, che la miseria, dopo 25 anni di !ranchismo, è sem1>rc la stes– sa, che esistono sempre le cas1e. Sa di arricchimenti mcciii di persone vicino a Franco, di fondi americani dilapidati distogliendoli dai fini per cui erano slati dati, sa che qualcuno ha potuto metterci le mani sopra cd investirli, attraverso Jc banche s1>a- gnole, in Svizzera do, 1 e sono ben più redditizi, che nel suo paese. Il popolo vede lo spreco di danaro nelle opere di prestigio del regime, delle quali è un campione il mas1odon1ico mo– umnento nella Valle dei Cnd'uti, il pcmtheo,1, che dovrebbe accogliere, in un tentativo di riconciliazione degli spagnoli, le spoglie cli tnll.e le vitti– me della guerra civile e quelle del dittatore. Una mostruosità che è co– stata dei miliardi, il lavoro di 19 an– ni dei carcerati e sulla quale, atroce ingiuria a Cristo, giganteggia una croce alta 150 metri. Franco che non ha fatto niente per riconciliare i vivi, vorrebbe ri– conciliare i morii. àfa le famiglie dei cnduti non accettano neppure q.-,e. sto: rifiutano di dnrgli le spoglie dei loro cari. È stato detto, e giustamcu– lc, che la Spagna è la proprietà privata di pochissimi che la sfruttano per conto proprio. È un paese coloniale dove coloniz– zati e colonizzatori appartcncngo– no alla stessa nazione. (Pensiamo al nostro Sud, dove gli industriali del Nord, dopo l'unificazione d'Ita– lia vi corsero ad impiantare indu•· strie proprio con spirilo di coloniz-• zatori, cd ancora oggi, vi sono atti– rati dal minor costo de1la manodo– pera). La società spagnola è una società stagnante e questo è il carattere dei paesi depressi. Nessuno dei grandi problemi che si ponevano con urgen– za 25 anni fa ( il latifondo, il rinno– vo delle attreizature industriali, i sa– lari di fame, la fame endemica dei contadini, l'analfabetismo, ecc.) è slato risolto dal regime. E non meno inq>ortante di questi problemi c'è quello della libertà. La violenza fi~ sica è un crimine, ma crimini sono le

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