Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961
l'UNESCO, l'organizzazione mondia– le che ha come principali scopi la difesa della libertà deJla cultura e dei valori umani. Rendiamo omaggio ad un grande amico nostro e di tutti i combattenti spagnoli, Albert Ca– mus, premio Nobel della letteratura francese, che, come membro di quel– l'organizzazione, diede immediata– mente le sue dimissioni. Infatti, mai la cultura e la dignità dell'uomo e– rano stati cos:ì grandemente offesi come nel momento in cui Franco ve– niva accettato in seno alla suddetta organizzazione. Ed erano gli anni in cui il ditta– tore spagnolo fucilava a tutto spiano i suoi oppositori e le carceri del pae– se si riempivano di « banditi ». Ma tutto questo non contava per i reg– gitori del mondo. Infatti il Vaticano firmava il 27 agosto 1953 il concor– dato con Franco. Non ne aveva già firmati con i miscredenti-atei Musso– lini cd Hitler? Perchè non avrebbe dovuto firmarne uno con Franco il fi. glio dilettissimo della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana? Neppure un mese dopo gli S. U. firmavano il patto ispano-americano con il quale si assicuravano preziosi basi militari in Spagna e si impegna– vano a dare fortissimi aiuti econo– mici a Franco. La Spagna si trovava sull'orlo del fallimento economico: aspersorio e dollari salvavano il re• gime. Nel dicembre 1955 la Spagna era ammessa nel consesso dell'ONU e da allora i favoreggiamenti, i compro– messi, _gli aiuti economici, sia attra– verso l'OECE, sia attraverso il <( pia– no di stabilizzazione», non manca– rono e le dichiarazioni di simpatia di governanti e di personalità poli– tiche giungono a Franco da tutte le 648 parti. Non dimentichiamo quella del presidenle Eisenhower che fece pian• gere di. rabbia e di vergogna tanti spagnoli. Sarebbe ingenuo pretendere dai governanti onestà, moralità, coeren– za. La po1itica è l'arte del possibile,. ignora la morale, la calpesta tutte le volte che le conviene. Ma facciano, pure i « grandi » la loro politica: essi non arriveranno mai a cancellare la realtà spagnola e a far tacere la rivolta che è nelle oneste coscienze contro il piccolo dittatore spagnolo ed il disgusto de– gli onesti verso di loro. E In realtà spagnola è che Franco,. può ben sentirsi sicuro sul suo trono,. ma non è stato accettato dal suo po• polo. Regna con la forza, con le leggi ferree che si è dato: proprio que• st'anno ha dovuto richiamare in vigore la legislazione che assimila al– la sedizione militare, e quindi viene giudicata dal tribunale speciale e può essere passibile di pena di mor– te, ogni manifestazione di ostilità verso il regime. Si tiene buono l'eser• cito, ne aumenta gli stipendi, men– tre rifiuta gli aumentj dei miseri sa– lari dei lavoratori, perchè è una car• ta sicura, che ha sempre disponibile nelle sue mani, e recluta i suoi mi– gliori uomini di governo neJl'Opus Dei, la potente organizzazione cat– tolica laica che difende gli interessi del regime e quelli, inutile dirlo, del+ la Chiesa. Ma il suo trono scricchiola da tan-– te parti: gli scioperi, nonostante la legge che li proibisce, sono scoppia– li in questi uhimi anni non solo nel– le principali città, come Madrid, Barcellona, Bilbao, ma in tante parli della Spagna, e vari strati della po-
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