Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961

può consen·arsi <rual'è, nella sua in– tegrità e in tutta la sua forza se esso non si pone come fine su11rcmo, as– soluto, almeno per i suoi pro1>ri cii• ladini, o 1>crmeglio dire ai suoi sud• diii, non 1>olendo imporsi come 1alc ni sudditi degli altri Stali. Ne risulta ine\'ilabilmente una rotlura della morale umana che è uni,•ersale, del– la ragione universale e la nascita del– la mornlc di Stato e d'una ragione di Stato•· H. llanachandran, ri1>rcndcndo la parola J>Cresporre l'economia della non "iolenza ricordò l'inlen•isla che il grande economista dr. Kumarapa ebbe sul suo letlo di morte con Nchru. A questi che si dava da fare per prendere noia dei suoi ultimi consigli, Kumarapa disse: « No, Nehru, tu sai bene che non puoi (are nicnle di <1uello che do,•rebbc essere fallo ». L'acconsentimento di Nchru dimostra, nella sua brutale real1à, che lo Stato non 1>uòmai (a– re la L>aee,perehè come afferrnan Uanachanclran « è basato sull'econo– mia di guerra ». Siddharay Dhadclan, nella sua re– lazione sul Bhoodan, seri\'e: t<È giunto il momento iu cui dobbiamo dire addio alla politica ed agli uo– mini poli1ici e cessare di aspettare che il potere dello Staio realizzi i nostri obielli\'i. È il popolo che de,,e prendere in mano l'iniziati\'& ». Per coloro che potrebbero ancora clNbi– tarc dell'incompatibilità che c'è tra il pacifismo e Jo Stato, riporterò la frase de] Ministro degli Affari degli Esteri del Belgio, P. H. Spaak, che per di pili è socialista, pronunciata in una seduta al Parlamento in cui difonde"a la sua politica estera e faceva notare ad un suo collega che in Russia eome negli Stati Unili il MO popolo desidcra\'a la e!nnra, e co~ì conclude,·a: « Non i popoli ma i go"erui sono pericolosi ». La riflessione !lOtrebbc sembrare una bouln<ie. ma merita di csserf' mc• dilata perchè viene da un uomo che conosce bene lo S1a10 ed i go\'crni. Ed è un punto di visln clic venne con– formalo anche dal signor Visscher professore e segretario clcll1ls1ituto del Diritto Internazionale di Lou• vain. direttore dell'Accademia del Belgio a Homa. in una conferenza nella capitale italiana, tenuta sotto gli ausnici della ocictà italiana per !"Organizzazione Internazionale, con l'affermazione: 1c Lo Stato moderno, con il suo milo e la sua idea di for– za, rapprese111a un pericolo per I~ pace». 11 signor Wisscher che non è un anarchico. come non l'è il signor Spaak, precisa ancora meglio il pro– blema, percl1è mos!ra le cause del pericolo, che sono il mito e l'idea di forza dello Stato. E questo è molto importante. Il nostro amico scomparso Pierre Rnmus, denunciava 11nch'csso che la autoritii e lo Stnto sono nlla radice delle guerre, « I pacifisti non hanno tenuto in conto lo Stato e il principio d'autorità. Non hanno compreso che la guerra non è <1ualche cosa di iso– lato, ma il mezzo di cui dispone lo Staio 1>erconservare la sua sovranità in tutti i campi della l'ila ». Ed ag– giungeva: « I pacifisti che non ne– gano e non combattono il principio d'autorità in sè, come la causa di lutti i mali, si suicidono. on inse– gnano alle masse a vedere il male nell'autorilìt. Corne possono, allora, <1ueste masse, in caso di guerra, ri– fiutare la disciplina e fare una :resi– slenza passiva? »

RkJQdWJsaXNoZXIy