Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961
e liberale, e (u chiamato il turno politico. Quando un partito si conside• rava sazio passava il piatto all'altro. L'opposizione, repubblicana o car• lista, era teorica e decorativa e tollerata soltanto per dare maggiore risalto alla coreografia dello spettacolo parlamentare. Un autore francese• ci offre, in poche righe, la descrizione esatta del clima: « Il turno politico implicava il cambiO alternativo nella sinecura amministrativa. La funzione pubblica finì per essere un beneficio e non un ufficio. Il popolo paragonò la politica ad una cotoletta che, sia da un lato che dall'altro, tocca sempre di stare sul fuoco ». Agli inizi del secolo si verificò una grande agitazione catalanista. Per frenarla il ministro liberale Sigismondo Moret spedì a Barcellona u.o a,•,•enturiero e grande oratore: Alessandro Lerroux. Questo fondò un par– tito chiamato repubblicano radicale composto da gruppi denominati gio– varti barbari. La demagogia di Lerroux era furiosamente rivoluzionaria ed anticlericale. Nei mectings diceva che era l'ultima volta che domandava il voto ai lavoratori pcrchè si propone,•a di portarli a combattere sulle barricate. La sua frase celebre ed anticlericale era: « Bisogna togliere il velo alle giovani monache per poterle elevare alJa categoria delle madri ». La Iarsn del lcrrouxismo durò fino al 1909 quando il movimento popolare rivoluzionario obbligò « l'imperatore del Parallelo >I (così si foccva chia– mare il demagogo) a gettare la maschera. Alla sett.i.marw /.ragic<i seguì quella comica (1917) bollata vergognosamente da tutti gli elementi politici. Nel 1910, <iua1Hlo fu costituita la Cori/cderaciòn Nacional del Trabajo, il ricordo della sett-inwru, trcigica e ciel tradimento di Lerroux e del partito catalanista, ( autore della consegna che incitava la popolazione a denunciare i rivoluzionari) era ancora vivo. li capitale di esperienza antipolitica andava aumentando. Il sindaca– lismo rivoluzionario ritornava agli antichi principi. Fu decisa una mo• zione: « li Congresso dichiara che l'emancipazione dei lavoratori sarà opera degli stessi lavoratori. Pertanto solo i sindacati che (anno parte della Fe<lemziorte Nazio,rnle possono essere costituiti dagli O(>erai che guada– gnano la giornata nelle imprese o nelle industrie sfruttate dalla borghesia e dallo Stato >). Fino al 1919 non si tenne un altro Congresso Nazionale. È di somma importanza, però, il Congresso Regionale della Catalogna tenutosi nel giugno– luglio 1918. li progetto di statuto approvato dice che « si lotterà sempre nel più duro terreno economico ossia con l'azione diretta ( ...) spogliandosi totalmente da ogni ingerenza 1>0litica e religiosa ». Un altro punto dello stesso Congresso stabiJi,,a che << nelle lotte tra capitale e lavoro i sindacati aderenti alla Cori/eclerazione sono obbligati ad esercitare, nel modo che più preferiscono, l'azione diretta, a meno che, circostanze cli forza maggiore, debitamente giustificate, non esigano l'impiego di altre formule distinte ». Per contro si ebbero le seguenti formulazioni: « Le entità che non siano 4 Pn:RIIE V1uR. I/istoria de Espaiia. Parigi 1960. 631
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