Volontà - anno XIV- n.10 - ottobre 1961
Pare impossibjlc che i tutori dell'ordine non sentano <1uel canto disperato delle macchine che chiamano, che urlano, che accusano. Ma l'ordine si sa non è un concetto univoco. Se lo violano i poveri è attentato allo Stato. Se lo ,•iolano i ricchi è la Congiuntura Economica, è un complesso di cose delicate e complicate che noi campagnoli non si possono intendere. l\fa torniamo a Mauro. A furia di 12 ore, s'era ridotto da far spavento. Poi gli si ammalò il babbo. Fu in <1uei giorni che sentii dire che il Baffi assume. Ci andai di corsa. Rnecomandare sul lavoro è un delitto, lo so, ma in quel caso non potetti resistere alla tentazione. Per lo meno credimi che non dissi che è buono o cosa pensi. Dissi ~olo che aveva il babbo malato, che lavorava dai terzi scnut libretto, che così non poteva andare avanti, che col libretto tirerebbe gli assegni e le medicine e ogni cosa ... M'interrompe: << È inutile padre che s'affatichi a .raccontarmi. La mia amministrazione non può interessarsi a nessun motivo umanitario. Lei capirli cerio. Qui c'è una legge sola: il bene dell'Azienda. Che poi infine è il bene di tutti. Il ragazzo è in pro,•n. Ma gli dica che non am• metto scioperi. Al primo sciopero vola ». È come se m'avesse col1>ito allo s1omaco. « Ma almeno, balbetto, mi dica se è sicuro di assmnerlo. Se no, non 1>uò lasciare i ter-1;i. H1t la famiglia troppo gravosa per mettersi a questi rischi ». « Padre io non posso assicurarle uulla. Io ne licenzio 5 o 6 la set– timana e ne assumo altrettanti. li lavoro a me non manca mai. Ma da me c'è un sistema speciale. A me piace l'ordine, la disciplina. Sono sicuro che anche lei, padre, la pensa come me ». Io penso in\'Cce all'ari. 40 della costituzione: il diritto cli sciopero. Possibile che il Baffi, uno !ltupido piccolo privato po1:1sabeffare così una legge che un popolo s'è data? Che un popolo ha pagato così cara : !angue, fame, guerra civile, elezioni tanto sofferte da ogni parte. E poi non è una legge qualsiasi. È quella che il Cristo attende"a da noi da secoli, perchè è l'unica che ridia al povero un ,,olto quasi d'uomo. Non gli riconoscerà ancora il potere sopra le cose. Ma ahneno sul suo la,•oro: di darlo o non darlo quando gli pare. Ma no, Baffi, non ti meriti che queste cose io te le dica in laccia. Avresti troppa soddis(azione mettendomi per 1:1trada Mauro e ridendoti di mc e dei miei sogni. Ti meriti piuttosto che io dica a Mauro che t'inganni c1uanto può. Che finga pci 50 giorni di pron d'essere come tu lo vorresti. E poi, scoccati quelli, non appena tu l'abbia assicurato. gli dirò che lo sciopero è nulla. Gli dirò che ti macchi d'acido uno stacco di gabardine, che ti versi la rena negli oliatori, che t'accenda una miccia nel magazzino. Perchè « padroni » che fanno come te, ne ho visti tanti. Ma che se ne 597
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