Volontà - anno XIV- n.10 - ottobre 1961

momento successi,•o, si ritroveranno nelle opere di Marx. Per sottolineare un sintomatico esempio, che traiamo dalla stessa « Prim." memoria » e che Marx ha soltanto accennato (cfr. sub. 7) e non opportunamente rilevato nella sua più giusll! e concreta portata, basta rilerire l'argomentazione dell'erreu,r cle com.pte, sulla quale Proudhon si intrattiene a lungo. Essa può ben dir• si che rappre.senti un prius originale dcli' argorncniazione marxista del plusvalore, la quale, unitamente al• la concezione materialistica della storia, è passata per una delle pili importanti scoperte del filosofo te• desco. A quell'erreur de compte, in cui viene dimoslrala la s1>roporzionc evidente Ira « ce <JILe le capitali!te a reçu >) e « ce qu!il a payé >), fa chiaro riscontro « l'approvazione di lavoro 110,i pagato » che - a dire di Marx - è (( la fondamentale forma della produzione capitulistica », an– che se la genesi delle due argomen• tazioni è diversa, scaturendo quella di Proudhon dalla /orz,, collettiva e quella di Marx dalla t.eoria del va• lore. Da quanto più sopra scritto, se non dobbiamo supporre che Marx abbia P.lagiato Proudhon per come ipotizza A. Bertrand u pur tuttavia è Jeci10 ammellere una congenialità tra i due pensatori e, se questa con• 14 A. lltc:KTKANU: />, J. ProiHlhon et leJ Lyo111111ìJ - Pictml, 1904, pag. 32 - dopo 1wer rilevato l'entusiasmo primi1i,•o di Marx per Proudl1011 e la susseguente biliosa cri• tica così scri,·e: e Cette désitwolture de mau• 1:aì.1goiit da,1.1 le dé11igrcment succédant à une exagéralion danJ !es éloses et la flat• terìe - (cn 1844) - /crC1it à effe seuf(' so11pço,mer l'empr1mt et le plogiC1t •· 554 genialiti1 la si riporta a dati crono– logici - agli anni cioè delle edizioni delle opere dei due filosofi - anche se con molta cautela, può avanzarsi l'ipotesi di un Marx influe11z<rto da Prouclhon.u Questa nostra cauta ipotesi ha il solo scopo di stabilire sohanto una /Jr~cede11:" sul piano della couoscen• za storica. GI'incoutri parigini hanno però un seguilo che non può davvero essere Juscia10 in ombra. A nostro avviso le due lettere del 1846, l'uua di Marx u Proudhon del 5 maggio e l'altra - di risposta - cli Prouclhon a Marx ciel 17 maggio, 18 sono di un'imJ>Or• tanzn essenziale oltre che per com– prendere i moli,•i della successiva « rottura )> dei rapporti tra Marx e Proudhon, anche, e soprattutto, per conoscere la linea di demarcazione tra le due « ,lo1.tri11e ». La lettera del 5 maggio da Bruxel• Ics è composta cli tre parti: la prima a firma di Marx, la seconda a firma di Philippe Gigot, la terza a firma cli Eugcls; quest'ultimo, assicurando il suo profondo rispetto che gli scrit. ti di Proudhon gli hanno ispirato, si associa alle preghiere di Murx <1unn• u C. Boucti:: t< la J<>ciologie de Pro11• dl,on • • Cl1iro11, 1920, pag. 111, - esami• nando la « CrC11tion Je l'orclre da11s l'ffo. ma11ité 011 Principes d'orgw1iM1tion polili• quc •• pubblicata da Proudhon 11el 1843 - e che Mnrx do,•cv11conoseerc - tro,·.111 che in q11est'o1>cra, nella parte che riguerda le leggi dcll'e<:ouomia 1)()litica, ,·i sia • /e noyau {fo 111111Crio/iJ111e /iistorique •· 11 Le due lettere si trovano in appendice alle • Con/euionJ d'un Révollltionnaire • di Proudhon-Hi\·ièrc, 1929.

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