Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961

viet di Kronstadt. La conierenza do– veva ahresì decidere sulle risoluzio– ni adottate il 1 ° mar-i:oe prendere in esame i modi ed i mezzi atti ad aiutare la nazione a tirarsi fuori dalla situazione disperala che In cn. reslia e Ja scarsità di combustibile avevano creato. Lo spirito della conferenza era in– tieramente sovietico: Kronstadt chiedeva dei Soviet liberi da ioler– forenze di qualsiasi partito; voleva dei Soviet non partigiani che riflet– tessero veramente i bisogni cd c– sprimesscro la volontà degli operai e dei contadini. L'atteggiamento dei delegati (u di opposizione alle leggi nrbitrnrie dei commissnri burocrati• ci mn nmichevole verso il Partito Co1.uunis1nin quanto tale. Erano tl'ei k-deli aderenti al sistema sovietico e stavano cercando con ogni sforzo, con mezzi amichevoli e pacifici, una soluzione ai problemi più pressanti. Kuzmin, il commissario della flot- 1.a baltica, fu il primo ad indirizzar– si alla conferenza. Uomo pii1 d'a. zione che di pensiero, non era all'al- 1czza della situazione: non sapeva come arrivare ai cuori ed alle menti di quegli uomini semplici, di quei mnrinai che nvevano sacrificato tul– io per la rivoluzione e che ora, sire• mati ed esausti, erano ginuti al limi– le della disperazione. I delegati de– cisero di consultarsi con i rappresen– tanti del governo. 1\fa il discorso di Kuzmin foce l'effetto di una scintil– la in una polveriera. Riversò sulln coulcrenza tutta la sua arroganza, e la sua insolenza. Negò che vi fossero dei disordini lrn i lavoratori di Pie– lrogrado, dichiarando che la cit1ì1 era calma cd i lavoratori soddisfatti. Elogiò l'operato dei Commissari, mi– se in dubbio i motivi rivoluzionari di Kronstadt e li ammoni contro i 520 pericoli dalla Polonia. Si dilungò in insinuazioni ignobili e foce balenare delle minacce. « Se volele nno sia• to di guerra », concluse Kuzmin:– « lo avrete poichè i comunisti non cederanno Jc rcd ini del governo. Combatteranno sh10 alla fiue ». Un discorso di tal falla, privo di tallo e provocatorio, da parte del Commissario della flotta bnltica 001>. sorti altro effetto che i11sultare ed oltraggiare i delegati. li discorso del presidente del Soviet di Kronstad1, il comunista Vassiliev, che fu il se– condo a prendere fa parola, non fece nessuna impressione sul pubblico: l'uomo ern incolore e senza idee. Col procedere elci convegno l'atteg– giamento generale assunse una tinta sempre più chiaramente antibolsce– vica. Tuttavia i delegati speravano ancora di trovare amichevolmente 1111 punto comwie d'intesa con i rap– presentanti ciel governo. Ma dopo non molto appan•e chiaro, riferisce il resoconto ufficiale, 1 • t'.he noi non polev■mo piì1 ncr fiducia nei compagni Ku:r:min e Vauiliev e che si n:ndev:i ncces&arìo incarccrnrli 1em1>0ranc11• mente, principalmcnle perché i comunisti erano in pOl!!CSMI ,!elle armi o noi 110na,·e• ,·amo accesso ai telefoni. I aoldati ebbero paura dei Commissari, come pro,·arono al– cune loro lcuere lcue dur1u1te la conJett:n:r:a, ed i comuni.sii oon J>Crmi.scro alla guarni– gione di tenere alcuna riunione a. Kuzmin e Vassiliev furono quindi rimossi. dalla conferenza e messi agli arresti. t sintomatico dello spirito che permeava la conCcrenza il fatto che la mozione con cui si decretava l'imprigionamento degli altri cornu– nisti.,.fosse respinta d"a11n stragrande 1 l:i:ntia del Comilalo Rfrolu:r:ionario Provvisorio di Kronstadt, n. 9, 11 mar– zo 1921.

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