Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961
ziale, che tuttnlpiù ci forà approdare sulla desolata 1olitudioc di ahri mondi, forse del tutto inutili per le hostre nnsie e per i nostri problemi. A qucslo punto l'anarchismo po• trebbe essere gravemente accusato di. subdole sobillazioni; cioè di essere proprio esso il pili fedele alleato delle forze islintive e incontrollabili. L'accusa sarebbe ingiu,ua - nuche se na1urnlmcnte non abbiamo alcu– na pretesa di essere i piì1 validi do– minatori del mondo islinti,•o - e In difesa ci verrebbe proprio dalla psicologia. Se « le idee più gcuerose e più belle non possono conrnrc su un successo durnturo se non in qnauto vengono com1u·csc, dnlln élit.c o dalla mnssn, e iu quanto o(. Crono - sotto l'uno o l'altro nspeuo - allet1a1ue111iall'egocentrismo ... », in rapporto alla nostra consisteuu numerica, le nostre idee do,•rebbero essere senz'altro avvcne almeno a certi pnr1.icolari istinti, se anche le migliori menti anarchiche non riu– scirono mai n conquistare cospicui gruppi umani ... t una constatazione che può esse– re triste e ()ince,,ole ad un tempo; comunque sicuramenle obiettiva. Può darsi che un giomo l'anarchi– smo, obiettivamente studiato nei suoi aspetti psicologici e sociali, si ri– veli appunto la dottrina, o fone me• glio In logica del pensiero che 11il1 di tulle Je nitre hn salvngunrdato le comunità umane dnll'irruenzn degli istinti. Ci sinmo permessi di ripetere la citazione di nlcuuc righe di Etìcnne De GreefT, in quanto Conte non cerio sospetta. Egli nfTermn nncorn che« H grande nemico dell"uomo istintivo è il tempo». Se nella vita, volenti o nolenti, è necessario procedere con una data fede o con una particolare spern.nu , l'unica e la pili viva che possiede lo anarchismo è stata proprio rip0&la nell'essenza del tempo: questo « p•• dre di ogni prodigio », come disse Eràclito d']!'.feso, una delle menli piit libere delle prime civiltà. E il tempo non lo considereremo mai un nostro nemico, anche se ci antici– passe la certezza che tulio il nostro lavoro sarà costnn1cmen1c unn ma– lineouica inutilitìl, appunto perchò le nostre idee, troppo generose, 110- uo nlquan10 lontane dnll'incornggin– re particolari istinti, e sopratutto quelli che fanno segnare il passo nuche alla migliore e avvcdutn ci– viltà. Almeno coM è convinto il sollo• scritto, poichC su particolare e in• dividual.i convinzioni non si può cer. to impegnare anche la coscienza e il pensiero degli altri. Pearl Buck, attraverso ad uu per• sonaggio di un suo romanzo (è un vecchio contadino cinese che varln. a sua mogl.ie) esce con un ammoni– mento ,•eramente singolare e 1>ro, fondo: e: Vi avevo spesso dello che non era prudente offidnrsi ogli dei, Essi sono talvolta pieni di malizia e vi accordano le loro grazie tutto a rovescio ». Pur nel suo enigma impenetrabi– le, e confermnudo un'nntica mossi• ma, il tempo è sicuramente pili gn• lantuomo ddln volubili1i1 e dei ca– pricci degli abitatori celesti. l\'1An10 DAL Mo1,1N
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