Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961
per poter entrare libernmeute negli ovili in lesta. Uno sguardo acuto e spregiudicn– to può sentire o int.ravvedcre In pressione insondabile degli ist.inti dn 111ohiquadri e da molti nspeui della virn. 1 A parte quelli del proprio io, che rappresentano gi:1 una lotta ma– nirhcn senza soste e che si ac<1uietn solo n pochi passi dalla morte; iu 1>rimo luogo tale pressione In si in– travvede nell'iutnunontabile €$pres– sione delle parate militari e della relativa (olla che sempre le accom- 1n•gna; o 1>eggioancora, nei 1>erio– dici raduni di ex-militari, ancora va– uitosi delle loro decorazioni e del– le loro uniformi, e che nell'eu(orin del momento inabissano nel uulln un 1>Ussato di tragedia e di stupida rassegnazione. La intravvediamo nella benedizio– ne delle armi, nelle idee e nelle pro• messe dei partiti; nel rin.novar5i dei « monumenti ai caduti » e nelle tcr– gil'ersazioni della diplomazia; nel rinascere delle svasticl1c, di fronte alle quali cerchiamo di illudeN!i che si traili solo di s1,oradiche manife– stazioni di alcuni sconsiderati (e ta– le illusione rap(,rescnta giì, nun sor– ta di au1oinganno di fronte al pos– sente Invorio degli istinti collettivi). La sentiamo nell'urla delle folle sporth 1 e e nei fanatismi religiosi; nelle « adunale oceaniche » sempre J>rontc nd a,•allare sia i dogmi di un ponlcfice, sia )a megalomania e In robonnzn di un dittatore. La in- 1ravvcdiamo pure nelle lolle eco– nomiche, quando queste sono orche- 1 lntcn<liamo parlare tli alcuni 11s1~1ti &ulnloli, cioè t1pJ)11rc111cmcnlc 11011 111t1lcfìci, e che tunavia 11limenta110 le periodiche ,.,,,foji011i. strate da una demagogia di partito o da particolari correnti politiche. La pressione degli istinti esiste in– gannevole anche nel scuso di classe. che più o meno consapevolmente u– nisce e divide ad un tem1>0le comu– nità i.n settori di soli10 invalicabili, e spesso con un reciproco se pur vago disprezzo (operai e impiegati, intellettuali e commercianti, conta– dini e cittadini, burocrazia e liberi profossionisti, ecc.). La intravvedia– mo persino in qualche azione di bontà e di genuino coraggio, tanto è posse11te il mondo degli istinti, e di riflesso comprendiamo quanto può costare uun lotta costante con– tro tale dominio, affinchè il senso umano, nonostante tutto ancora va– lido, non retroceda scuza speranza di recupero ,•erso un'nuimalitìt che sarebbe meno fiera di quella che ab– biamo abbandonala, almeno in par– ie. sei o dicci millenni or sono. Ecco perehè l'intelligenza divie– ne il nemico numero uno quando intende di spogliare i lupi dai loro merletti e dai loro orpelli. Rinno– vare e smascherare gli istinti signi– fica, in definitiva, disCare particola– ri strutture o condotte sociali che so– no care e considerate intoccabili per diversi gruppi umani. Ma non solo per i gmppi che dominano, bensì anche per i gruppi dominati; poichè spesso vi è ignavia e incomprcsione anche di fronte alla possibilità di ottenere un reale e duraturo be– nessere. Sono paradossi e contraddizioni della natura unrn1rn, e se vi è un ramo della scienza che può avere la possibilità di aiutare e di liberare veramente l'uomo cln cotesti labi– rinti dell'esistcnzn, può essere solo In psicologia. Più che la scienza spa• 513
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