Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961
della produzione, nei casi ritcnuti necessari. I coltivatori potevano tenere per sè la pn-rte di produzione ritenuht necessaria ai propri (abbisogni, però dovevano uccellare le restrizioni impo:;te per assicurare l'equo diritto tra i consumatori senza distinzioni. Il restante dove\'H essere portato alla fe. derazione che avrebbe pagato secondo il valore della località di produ– zionet o secondo quanto determinato da un organismo nazionnle regolatore dei prezzi. I coltivatori avrebbero ricevuti i generi di cousmno necessari alle cooperative, fertilizzanti, macchine e altri mezzi per il maggiore sfrut• tameuto agropecuario a prezzo di costo, con il solo carico delle spese am– minii:-trative e di trasporto. Queste operazioni avrebbero dovuto essere realizzate per mezzo della corrispondente federazione regionale. La federazione doveva facilitare il trasferimento dei contadini eia una zona a scarso impiego ad unn nbbiso– gncvolc di maggiore mano d'opera e stabilire relazioni con tutti gli or– ganismi ecopomici della C.N.T. di carattere nazionale e internazionale. Si doveva creare un servizio ausiliario di casse di compensazione per gli scambi tra le varie zone sia nazionali che straniere. La comoensazionc avrebbe donllo essere realizzala per tulli i sinistri come gli it;cemli, gli accidenti, le informità, il mutuo appoggio, ecc. Lo stesso per i contadini imliviJualis11 se lo desideravano. Disgraziatamente la ballaglia controrivoluzionaria comincerà molto presto e con essa saranno chiuse molte possibilità di estensione. La specu– lazione dei partiti politici. a tendenza reazionaria e conservatrice degli ele– menti uffìciali si impegnò a fondo contro lo svilupo collettivista per mez• zo dei settori retrivi. L'offensiva contro le colleuività non si limitò ad osta– colare lo sviluppo e l'espansioue med.iaute i freni legislativi, ma con pretesli Cece ricorso brutale Alla polizia ed alle proprie unità militllri dell'esercito. Con tulio ciò la rivoluzione agraria posta in pratica dagli uomini dell'anar– chi:,010 e della C.N.T., con tutti gli inconvenienti e le imperfezioni che ab• biamo dello, fu l'unico, solido e costruttivo gesto, esemplare e durevole, che glorificò l'azione virile del popolo spagnuolo iniziato il 19 luglio 1936. Non possiamo fiuire questo capitolo senza dichiarare solcnucmcnte che il fenomeno rivoluzionario delle collcuività è stato studiato mollo super– ficialmente. Il tragico crollo della resistenza, l'angustia che costantemente attentò i militanti, la necessità di moltiplfoarc gli sforzi, i mille e uno pro– blemi da risolvere, il clima di tensione permanente di fronte alla sorte av– versa, la lolla senza quartiere per proteggere e rispondere alle manovre politiche, privò del sostegno principale per inventariare dc11aglia1ame11tc tutto quanto fu realizzato nel piano coslruttivo, socializzatore e colletti– vista. Documenti e dati preziosi sono andati distrutti, ultri sono stati smar– riti o occulati, altri, purtroptio, dipendono dalla memoria dei sopravvissuti. Il vero studio razionale e metod.ico delle collellivizzazioni dovrà es– sere fatto. Quello conseguito è un pallido riflesso della realtà, un avanzo, una mostra, deficiente però preziosissimo. JosÉ PEmATS 493
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