Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961

con uno spirito di alta solidarietà. Nella primavera del 1938 il pl'oblema dei profughi si aggravò a causa della rottura del fronte cli Aragona. I col• lettivisti aragonesi e\•acuarono in massa la zona e portarono, in Catalo– gna, quanto umanamcnle possibile: macchine. atlrczzi, veicoli, animali, sementi, ccc. Le collettività catalane che accolsero i profughi li indenniz– zarono mollo bene per quello che essi portarono. L'esodo dei co11ettivisti aragonesi è stato uno dei pili eroici delJa storia, perchè non ha avuto termine se non nei campi di concentramento francesi. La collctti\•ità agricola di Barcellona accolse 600 evacuati dalle zone in– nse. Vilaboi un centinaio di famiglie. Amposta che rimase presto sotto il fuoco del nemico ne accolse 162. Graus più di 50. La collettivitì, di Utiel 500 famiglie. L'approviggionamento del fronte mostrò un altro aspelto della soli– darietà dei collcttivisti. Utiel inviò in una sola volta al fronte di Madrid 14-90litri cli olio e 50 arrobas 3 di patate, oltre a migliaia di chili cli fagioli, grano, riso, ecc. Peralcs de Tajuna inviò, proporzionalmente, pane, olio, farina, patate, ecc. all'Intendenza :Militare; uova, Jntlc e carne all'Ospedale di Artiglieria. Hospitalet inviò al [ronte otto vagoni di carciofi per un va– lore di 30.000 pesetas e vari carnions cli ortaggi diversi. Lo sforzo dei colettivisti diventa ancora pili importante se si pensa che i giovani stavano al fronte ed erano gli anziani e le donne a dover pro• durre. La collettività di Barcellona, a] principio, pagnva il mantenimento dei propri miliziani al fronte. La piccola collettività di Vilaboi aveva al fronte 200 suoi membri. ViJadecans 60. Amposta 300. Calanda 500. Agli inizi l'ingresso nelle collettività era volontario. In molti casi l'aspirante colle11ivista doveva 1>ortare tutti i suoi beni, terre, attrezzi, ani– mali, ecc. che veni,•nno stimati e registrati. Tn caso di abbandono della col– lettività, l'interessato riceveva, in restituzione, secondo le possibilità delJa coilettività. Certe co1lc11ivi1à ( Granadella) si addossavano i debiti degli individui che ne volevano far parte. Lo stesso nccadeva per i creditori. I soliti debiti non pagati erano <1uelli verso gli usurai. Alcuni collettivisti, all'atlo dell'uscila dnlla comunità, ricevevano i beni apportati con uno sconto del 15%. A Llombray, per esempio, si teneva conto del valore degli attrezzi all'atto dell'ingresso con quello all'atto del• l'uscita. A Ademuz i nuovi col1ettivisti erano obbligati a dichiarare i beni posseduti aJl'atto de11'immissione nella collettività. In altre collet1ivitì1 non si considernvano cnsi del genere. Comunque con o senza beni l'aspirante era ammesso. Logicamente, sia per le ammissioni che per le espulsioni, l'ultima parola spettava all'assemblea generale. · Si ebbero, in veri1ì1 mollo poche, espulsioni per immornlità. Coloro che commelle\•ano infrazioni alle norme co1let1ivis1e 1 prima erano ammonili, in caso di recidiva il fallo passava all'esame dell'assemblea generale. Solo l'assemblea poteva decidere l'espulsione dopo aver nscolrato i Arroba • misura spagnuola • l orrobn = 25 libbre. 189

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