Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961

Le estensioni collettivizzate variavano secondo la densità della popo– lazione e l'orientamento politico dei componenti. La collettività di Bar– cellona si estendeva sui mille ettari, circa, di terra cli giardinaggio che i membri divisero in ,•arie zone. La collettività di Hospitalct de Llobregat possedeva una superficie di 15 chilometri quadrati. A Sueca (Valencia) la collettività controllava 3.600 biolche di terra coltivati n riso; 320 a ortaggio; 115 nel aranceto: tale proprietà era del marchese di Penaficl. A Belvis del Giarama (Nuova Castiglia), 900 biolche di terra irrigabile e 1.500 di terra non irrigabile ma coltivabile. A Brihuega (Alcarria) fu colleuivizzato tutto il comprensorio municipale. In nitri piccoli centri la superficie territoriale delle collettività dette luogo a notevoli variazioni a causa della guerra, della politica rcaziouaria del governo e degli assalti militari delle colonne comuniste. A Peitalba (Aragona), al principio la collet1ività abbraceia\'a tutto il paese. Nel mag– gio 1937, dopo l'assalto dei militari comunisti, mo1ti piccoli proprietari reclamarono In propria tena e si ristabilirono appoggiati dalle baionette mosco\'ite. A Brihuga, dopo l'olTensiva italiana del marzo dello stesso anno 1 parecchi piccoli proprietari seguirono gli invasori nella disastrosa ritirata. Il dipartimento d'Alcarria era <1uasi lutto collettivizzato. In seno alle colle11ivi1à l'organizzazione del lavoro si• effettuava a mezzo di delegati rappresentanti gruppi di contadini. Le terre si divisero in zone di coltivazioui. A Barcellona In terra fn divisa in grandi zone periferiche. Hospitalct le Llohregnt divise la terra in 38 zone. Montblanc (Catalogna) in 5. Monzon (Aragona) per lo11i. I delegati dei gruppi erano Ia\'Oratori come gli altri. Dopo la giornata lavorativa si riuuivano con la Commissione Amministrali\'a ( della quale, a volte, facevano parte) per studiare il piano di lavoro dc] giorno seguente. I gruppi di la\'oratori si prescuta\'ano tutte le mattine ai cantieri per ricevere le comunicazioni riguardanti il lavoro. Vi erano sempre dei volon– tari per i la\'ori più ingrati, in particolar modo per l'irrigazione notturna dei terreni cohi"ati. Tanto i delegati dei lavoratori quanto i membri della Commissione Amministrativa erano nominati dall'Assemblea Generale, la quale era sempre sovrana in lutte le questioni importanti. Nella maggior parte delle collettività non esisle\'a una giornata lavo– rativa ben definita. Nella stessa Barce11ona si lavora,•a anche la domenica mattina. Correntemente si lavorava dall'alba al tramonto sei giorni alla settimana. In qualche località la giornata lavorativa era di 9 o 10 ore e anche di 12 se la mano d'opera scarseggia\'a, Bisogna, però, tener conto che la gioventù non poteva partecipare alla vita del lavoro perché impe• gnata sui \'ari fronti di guerra. L'età per la,,orare era dai 14 ai 60 anni. Le ragazze lavoravano nei laboratori colletti,,izzati che si erano creati o nelle cooperative. Inoltre, erano esentate dal lavoro 1c donne sposate la cui presenza era indispen– sabile in casa per il disbrigo delle faccende domestiche; quelle in stato interessante erano oggetto di particolari attenzioni. Ognuno la"orava secondo le proprie ca1>acitii fisiche. I giorni per- 483

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