Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961

il reddito imponibile per l'una e la altra, clichinrato dal contribuente, non viene tenuto in alcun conto. li contribuente è un mentitore profes– sionale. li lavaggio della sua reticen– te coscienza fiscale viene opernto 1 di– slin1ume111e, e dallo Stato e dal Co. nnme, che 1raltcngono gelosamente per sè i risultati dei diversi accer– tamenti. Le due bilance si ignorano a vicenda, se salta fuori l'identico peso è una pura combinazione. Le simpatie personali nei centri minori, giocano molto nel calcolo dei reddi!i; la tessera del partito ha un potere riduttivo degli accerta• menti; il ricorso è sempre lm atto di inlclligemrn, si prende tempo. Di ricorso in ricorso, prima alla Com– missione comunale dei tributi (]• i– stanza), 1>oialla Giunta Provinciale Amministrativa (2° istauza), infine alla Commissione Centrale 1>cr la finanza locale (3° istanza), 1>assano gli anni, gli amministratori cambia– no o si fauno pili ragionevoli, meglio avere dicci sicuri cd immediati, piuttosto che cento improbabili e chissà qunndo. ln nome della giustizia tributaria si colpiscono tutti i rcddituari infi• mi, per 1>oche lire. li Funzionario ha siglato notifiche <li accertamenti per cento lire di imposta di fnmi– glia, con1ro le quali il contribuente, su carta da bollo competente, ricor– re, una, due, tre volte. L'imposta di famiglia è l'olio bol– lente sul rincrudire delle faide pae– sane. La cartella esattoriale è un guanlo di sfida di mano in mono. Ogni calcolo che matematicamente dimostrasse come, al di sotto di una certa somma, le spese di riscossione snperano In somma esana, si arre– sta di fronte all 1 illogico fiscale. 11 Funzionario, stendendo in bcl- 478 la calligrafia le t..·'CnHrodeduzioniai ricorsi di prima, seconda, ter1.:a i– stanza, ha il dubbio che i governan– ti da sempre abbiano saputo che la autonomia fi,w11.zforitr, sostanziale, degli enti locali, non !'Ji identifica con l'autonomia fiscnlc: che cioè la autonomia del Comune non è lesa se rinuncia all'imposta di famiglia sostituendola con una compartecipa– zione erariale, per esempio una ad– dizionale sulla complementare; ma viceversa è un sacco vuoto proprio se, pur godc11do dell'imposta di fa. miglia, non ne ricavn a sufficienza per operare delle scehe n fovore del– lo svilup1>0 del Comune. La Regione siciliana vive per il 99% di comparteci1n,zio11i sui tri– buti statali, ma con decine di miliar– di in cassa che non su come spen– dere, è molto piit autonomn dei CO· muni siciliani, piegati dai debiti, che godono di proprietà fiscale quel ta1110che non è neppure sufficiente a pagare gli stipendi degli impie– gati e i ratei dei mutui contratti per il ripiano dei disavnnzi. Ma i governanti, che questo sanno e fingono di non snpcre, preferisco– no consacrare in un aborto legisla– tivo il principio delle due bilance con misure contrnddittorie, piutto– sto che concedere ngli enti locali, molli dei <1uali in mano a « sov– versi\1i », u.na reale indi1>endenza e possibili1à di azione. I "documenta,, Dietro lo sportello che divide lo ufficio comunale dnl corridoio dove sosta il pubblico, il Funzionario as– sapora quotidianamente i piaceri della divinità. Il riqu:1dro di vetro, con una breve fessuro, attraverso la quale il cittadino questuante avan-

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