Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961
scotti, su ogni saponetta. La proce– dura è talmente assurda e stremante, che la quasi totulitù dei comuni è tornata all'abbouamcuto obbligato– rio, una soluzione di ripiego imper– fotta ma non barbarica, che ha la– sciato sopravvi"ere la '< bolletta ». L'Italia è una repubblica fondala sulle bollette del dazio. Ogni tra– sferimento di prodotto sottoposto n gabella, e sono centinaia: dai mat– toni ai gelati, dai vini alle acque mi– nerali, dalle telerie alla frutta sec• ca, dall'olio di oli\'11 alle cartoline di auguri, dai dischi in microsolco ai bicchieri di \'etro, dalle pellicce ai giocattoli, dai frigoriferi ai tele– visori, è annotato in una <t bolletta di accompagnamento» che, come un angelo custode, lo insegue nelle sue peregrinaizoni dal luogo di pro– duzione fino all'ultimo cliente. Mi– lioni di bollette, madre e doppia fi. glia, pezzi di carta sbrindellati, ver• gat.i in copiativa accompagnano a– morevolmente, per ferrovia o sulla strada o nei cieli ogni passaggio di merce dal produttore al grossista, al dettagliante e lo riaccompagnano, in caso di merce im•eJ1duta, dal detta– gliante al produttore. Il Medioevo ritorna e trionfa. Il pellegrino, un millennio fa, giunge• va alla città cintata di mura e, alla porta, pagava llll ped'aggio per quel– lo che recava con sè. I bastioni del– le nostre città, dove la furia della speculazione edilizia non li abbia riclolli a mero ricordo adorni di piante, appartengono ai giochi dei bambini; ma invisibili bastioni cir– condano ancora le cit1i1,anche le pili nuove e moderne, e contro di essi inciampano i tras1>ortntori, gli auto• carri, le locomotive, con il loro ca– rico di merci e di bollette. 476 Per mantenere in piedi un siste• ma di controlli che, come le reti dei pescatori italinni, stringono nel– la morsa soprattutlo i pesciolini di poco conto, i Comuni sborsano fior di <1uattrinj; piì1 sono poveri, pili il loro apparato daziario è costoso secondo una cun•a in ascesa, man mano che dall'Italia settentrionale si scende al Sud e alle Isole. L'esercito di dazieri è una massa di manovra eleltoralc tale che qual– siasi serio tentativo di radicale rifor– ma del sen 1 izio delle Imposte di Consumo indietreggia, umiliato, di fronte al diritto di sopravvivenza di trentamila ouimi padri di famiglia nonchè cittadini incensurati che con uno zelo presidiano all'interno del Paese le frontiere comunali, le quali sopravviveranno anche allorchè quel– le fra i Paesi della M.E.C., saranno un triste, insensato ricordo della tabe nazionalista. L'economia nazionale ci guadagnerebbe nel liberare i traf– fici dalla prescnzn dei dazieri, pen– sionandoli generosamente, ma lo im– pedisce la sensibili1à sociale dei go– vernanti che nel lavoro, anche inuti– le e dannoso, scorgono uno strumen. IO di redenzione cd ele"azione del– !'Uomo. In un mondo che si avvia con sgomento al111 pianificazione delle energie, alla meccanicizzazio– ue del lavoro, all'automazione, al benessere, alla eguaglianza, alla noia, il nostro Paese, mercè un ar.. caico sistema tributario, non privo di « humor », sari, un'isola prodi– ga di imprevisti, nella caccia fra il fisco ed il contribuente, fra l'ant• ministratore cd il Funzionario, fra il Funzionario ccl il cittadino, rra la Autorità ed il subordinato. 1 egli annali della patria proce– dura giudiziaria, le partite rimar-
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