Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961
le, delrhpellore statale, del Segre• tario del parlito di maggioranza e Co8Ì via, è accetulla come inerente al sistema. 11 principio della autonomia co– nnmale è rispe11010 in tutti i suoi crismi. Prima che l'anno solare ,•cn– ga a scadenza, il consiglio comuna– le si riunisce JlCr deliberare le ta• riffe daziarie. Deliberare è uu eufc. mismo. lu precedenza una ap1,osi1a commissione provinciale, 1>resicdu- 1a dall'lntendenle di Finanza, ha determinato i valori medi delle mer– ci sottoposte a tassazione daziaria, tenendo conto delle oscillazioni re– gistrate durnnle l'anno. Le aliquote sono itwcee deliberntc dal Pnrl11- 111e1110. Al Comun<• non resta che J>rcndcrc atto di c1un1110 gii1 statuii.o in altra sede e preventivamente stampato in un volumetto: .: JI ta– riffario delle imposte di consumo• che ogni anno cambia colore della copcrt.i1rn. Cli amministratori non po~souo ~indacare nouchè le 11liquo1e, nep– pure i valori mcdi delle centinaia di ,·oci tP.ssatc, :tnche &e sono ccr\'cllo– tici. Prodotti che vengono venduti ad un prezzo fisso au tutto il tcrri– lorio nazionale 8t1bi.scono. in sede di commissione, una ,•alutu:ione discor• dante: due, tre volle da provincia a pro,,incia. Il nlorc medio del cacao si triplica passando da Catanzaro a Foggia, <1ucllo delle paste si quinti• plica, a Palermo rispetto a Bcne,•en• to. A chi sommessamcnle pro1>one un·unica ,,alutuione per tutto il ter• ritorio nazionale da farsi in sede di commissione ce111rnlc, vicuc oppo• eto il princi1,io dc:lll" uutonomic lo– cali. 1 princi1>i sncrnli "engono sco– dellati ogni voltn che c'è da giusti– ficare la so1>rafTazione fovorita ed io– cenlivnta da leggi mediocri. Ciò che si togiic con una mano, si finge di dare con l'ahra: ,,jp via viene ri– dolla la sfera di autonomia sostan– ziale, finanziaria, ngli amminis1ro10. ri connmali, ma si concede loro, in materia di im1>ostc di consumo, il ripristino di privilegi feudali che in- 1rnlciano i produtlori, mortificuuo i co11Su111a1ori e fauno di ogni comu• ne uno statcrcllo governato da leg– gi proprie alculoric, i11tcrpre1a1e tt discrezione del Funzionario, appli– cate secondo gli umori notevoli de– gli agenti daziari. Per i prodotti dol– ciari del luogo vengono ad esempio &tabilitc tariffe minori di quelle che colpiscono i J)l'Odolli (gelati, torte, caramelle) provcnif'nli dn al!1·c <:itt 1 ì, l"OII art.ifizi lcgnlizznti che, nonosrnn– te ogni dcnunci11 1 permangono. L'ideale del legisla1orc italiano è 1111 daziere sull'uscio di ogni bolle• ga. Una leggina-stralcio del 1952 che rionli.na i11 parte la finanza locale, in aucsa cli una rifornrn generale du.• il Governo solennemente si inq>C• gnò a presenlure al pili presto alle Camere, e che naturalmente non vi– de luce, impone come regola, l'im– posizione a tariffa e come eccezione l'abbonamento obbligatorio, prr molli prodo11i di facile dcJ>eribilhì1. L'abbonamento è una corwenzione fra l'ufficio dPziario del Comune e il dis1ribu1orc, il quale si im11egna a corrispondere un fisso ealcola10 &ulla base di un presumibile giro di affari annuo. L'eF-cnzionc a tllrif– fa viene riscossa 1>re~so i I dc11aglit111- te, man mirno che vende un 1>ro– do1to; a garanzin che egli non <'• vudu il fisco viene incatenato in 1111 sistema di controllo che, nei cnsi estremi, lcgi11ima l'apposizione di &lrisc.ioline numerate su ogni bo11i– glia di vino, su ogni pacchc110 di bi- 475
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