Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961

cuità dei poli1ici che doHebbero provvedcn•i. I lributi L'ol'<lin11meu10 tribu1ario italiano è cara11crizza10 da nna molteplicitì, di im1>oste, dall'assenza di scmpli– citii e coordi.namento, dal bisticcio fra la fiunuza locale e quellu statale, dall'attribuzione agli enti locali di !unzioni e di spese che rientrano per loro natura nella competenza dello S1a10, dall'insufficienza delle entrate rispetto alle spese, dall'ave– re confinalo le !unzioni au1011ome dei comuni nelle 1< spese focoltati– vc ,> che vengono limitate o impedite <1ualorn, cd avviene sempre 1)iì1di frc<1ueute, il bilancio presenti un di– savanzo economico che pareggia solo con supcrcontribuzioni o con :q)pO· siti mutui. L'insufficienza di entrate uutonome è un ottimo espediente per l'au1orità centrale, autorizzata a sorvegliare cd a intcn•cnire, 1rnsso 1>er passo, nella vita dell'ente loca– le so11oposto alla sua vigilanza, co-. me un minorato del Cottolengo. La finanza locale poggia su due pilastri: l'imposta di fomiglin e In impostn di consumo, strumento di sopraffazione e arbitrio, l'una e l'al• trn, e su una miriade di voci, alcune delle quali solo di recente scom1>aN,C do1)0 che da anni i tecnici avevano provato come le spese di riscossione fossero superiori alle entrate otte• Jlllle. li tributo pii1 pittoresco, cancellu– to con In leggina 16 settembre 1960, n. 1014, colpiva le « vetture a tra– zione animnle >>, i birrocciui dei nonni, da decenni in disurmo in fondo nl casciJrnle, tenuti 1>cr affe– zione o ,,er una scarrozzala, unn 47<1 volta l'anno. in memoria del buon tempo antico e per dare lcua cd una ragion d'essere ai carnlli, una spe– cie animale che pres10 troveremo so– lo ai galoppatoi e al giardino zoolo– gico. li Funzionario ricorda le dispute per decidere se il tronco delle vettu– re in disarmo, senza le rnote, ,,otes– se o meno offrire un imponibile, di• sputa che cessò quaudo il tronco fu solennemente bruciato al cospetto della guardia municipale che ne at– testò la scomparsa ai fini dell'im– posta. I cani ballono gli speculatori e– dilizi e li lasciano dietro nei loro ndem1>iu1enti fiscali, di JMrecchie lunghezze; di fron1e ai tre miliardi che i loro padroncini sborsnno allo esattore <:omuuale per In soddi.:(a– zione di possedere un esemplare del– l'amico dell'uomo, fanno una sten– ta figura i duecento milioni per con– tributi di miglioria, determinali in seguito all'accrescimento del valore delle aree fabbricabili servile da O· ,,ere pubbliche, eseguite u spese del– la comuniti,. l1npo11te di consumo U dazio è hl ti1>ica imposta indi. retta che gode la preferenza del le– gislatore: come J'ICE per lo Stato, le im1>oste di consumo per il Co– mune. li contribuente non se ne a",,edc, non protesta: chi tace, ac– consente. Il Comune può avocare a sè la gestione del servizio dnziario, e può invece conferirla in appaho al mi– glior ofTcrcutc. Il risultato non cam– bia, in entrambi i casi, l'arbitrio è sovrano e la corruzione dell'agente daziario, dell'Amministratore loca-

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