Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961
ressi della categoria, basterà una te– ldonata all'Autorità Tutoria (la Prefottura), perchè il provvedimen– to venga insnbbinto o rinviato per le controdeduzioni o respinto per– chè viziato di illegi11imità. Il Comune è un ente locale auto– nomo, ma con ju.jcio. L'autonomia con le stampelle L'arbitrio è l'assenza di ogni leg– ge. L'arbitrio legale è la convivenza di pili leggi contraddittorie insieme. Il funzionario vive in un paese ipo– crita: gli arbitri sono sempre legali. La Legge Comunale e Provinciale, pietra angolare delle autonomie co– munali, è una poltiglia di norme le più importanti delle quali risalgo– no al 1915 (T. U. 4 febbraòo 1915, n. U8), al 1923 (R. D. 30 dicembre 1923, 11. 2839), nl 193•1 (R. D. 3 mar– zo 1934, n. 383), al 1947 (Legge 9 gòugno 1947, n. 530). Il Regolamento è ancora quello del 1911. Il tulio è \UHI vecchia btu·c11che Ja acqua e non si muove. Nel 1>rogramma di ogni govemo, al paragrafo dedicato alle autono– mie comunali, viene garantita la ri. fonua integrale della Legge comu– nale e 1trovinciale. Prima di cadere il Ministro delle Finanze non rinun. eia· ad a1>porre una toppa, come u– na lapide funeraria, sotto forma di leggina-stralcio. Al Ministero le chiamano leggi-straccio. Il Funzio– nario preforisce una dive~a dizio– ne: leggi-intralcio, gli ultimi bava– gli dell'au!Qnomia comunale. « Le province e ;, comuni .,ono en-– ri autonomi ne.ll' ambito dei principi fi~sati dalle leggi generali della Re– pubblica clie ne determinano la /un- 472 ::ioni» (ari. 128 della Costituzione). La dcmocrazi.a comunale è impcr– fella in quanto la partecipazione del popolo alla dirigenza ed al control– lo della cosa pubblica è inesistente. li mancato riconoscimento delle au– tonomie comunali, deluse, scoraggia– te, soffocate, ha impedito un pro– cesso selettivo anche nel!' ambito della classe politica che, delegata dall'elettore dimissionario, si è in– sensibilmente venuta ad :adeguare al sislema monco e sopraffattore, slruttanclonc a vantaggio proprio e della propria parte le manchevolez– ze, giocando di astuzia con l'autori– li, tutoria, politicizzando gli atti anuninistrativi, discriminando fra i cittadi11i, contrattando con la bu– rocrazia la rcci proca omer1à. « La Repubblica, una ed indivi3i• bile, ricono3ce e promuove le auto• riomie locali; oltua ,,ei 3ervi:.i che dipendono dall.o Stato il più ampio decentrame11l0 amminislrntivo i ade– gua i principi ed i. metodi della 3ua legida:io11e (llle e3ige,1:e dell'aut.o• ,wm.Ìll e del decer1t,r<w1c,110 >1( art. 5 della Costituzione). I Comuni sono privi di risorse, nella generalità dei casi. Magre en• tra.te ed uscile crescenti con anda– mento a forbice, elevano e moltipli– cano ogni anno i disavanzi eoono• miei a ritmo geometrico. Lo Stato inten•ienc, palcmo, a colmare i de– ficit. Ma il bilancio consolidalo è praticamente sourallo alla libertà di scelta ed alla volontà di decisione dcll'ammiu.istrntore delegato, che diviene un esecutore di ordini. Il Funzionario fo da enne da guardia e vigila che gli ordini vengano e– seguiti. La sua carriera, il suo sti– pendio, le sue qualifiche, dipendono dall'Autorità Tutoria. Dove è il pa•
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