Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961

1< non è la coscieriza del!,li uomini che cleiermirm il loro essere, mc, è, «l corttr«rio, il loro essere sociale che determina ili..loro coscienza» 11 , sottoposero ad ulteriore critica il J>reteso monismo materialistico. Es– si, considerando e riducendo a ter• mini strewuncnte filosofici il pensie– ro di Marx, chiamando contc,wt-0 lo aspetto materiale, le condizioni e– sterne l'essere, e form.tt l'aspetto i. deale, la coscienza, dedussero qnan- 10 segue: Poichè è il contenuto a d'e– termiuarc la forma, poichè il primo deve precedere la seconda, non è possibile immaginare la forma senza il contenuto. Di conseguenza o for– ma e contenuto coesistono, op1>ure il monismo è un a:;surdo. li monismo della teoria materia– listica di Marx, secondo Stalin (il <1uale cerca di contrastare il passo alla critica anarchica), consisterebbe in <e una natura unica e indivisibile, e.1vressa nelle due <liverse forme, materiale e i<leale; 1rntt -viu, sociale unica e indivisibile, espressa nelle due diverse forme, materiale e idea– le ». Ma codesta interpretazione sta– liniana della teoria materialistica di Marx poco si discosta dalle teorie monistico-materialistiche dei mal. trattati Moleschott u e Biichner u ! ! Rest.i, dunque, riformato che gli 11 MAM:<, Prcfozione a: « Per la critica dell'economia politico.», Ediz. Rinascitta, 1949, png. 43-44. n A proposito 1lell'e8prcMio11e « mnterin– lismo », il f.foleschott scri,·e,·n: • Si tratta in realtà di un11 d,wlità costitue11te 1m'unità, e fo ver11 011posizio11e non è tanto tra male• riolismo e spiritualismo lfl/Onto fra coloro clie 1·oglio110 separare i due termini clell'uni– tà e coloro che non vogliono separare i due termini», JIOPFDJNC, op. cit., Voi. li, 1111- gine 845. 460 anarchici, nella critica nl materiali– smo iu genere cd a quello monistico in ispecie, non si pongono dalla par– te dcll'idenlismo speculativo; essi, da materialisti, non intendono la materia come un fantasma ingenua– mente empirico, dogmaùcamente metafisico, come un vero e proprio 110n essere, bensl come realtà nella quale è immerso l'uomo col pensie– ro e con l'azione; essi, da materia– listi, 11011 presumono di essere mo– nisti, consapevoli che non è possi– bile, praticamente e teoreticamente, ricondut·re nd' unico principio - per identità, easualiti,, prevalenza, pre– cedenza - tutti gli as1)e1ti dell'lw– manitas; essi, da materialisti, sanno che il monismo, almeno nel suo mo– mento speculativo, è•.. l'anticamera del dogmatismo, e, sempre, nna po– stulazione idealistica il \'Oler ricon– durre a principio determinante tut– ta In complessità dei fenomeni au. tonomi, dei rapporti mediati cd im– mediati, continui e non continui. Stalin riporta ancora le seguen– ti frasi degli anarchici georgiani: • Secorulo Feucrbacl1, l'uomo è ciò che mangia. Questa formula ha avuto uu'inOucn• za magica su Marx ed Engels, e, in seguito a ciò, Marx tras.se la conclusione che "la cosa pii• importante e primaria è la situa– zione ~onomica, sono i rapporti di produ– zione,,•· E Stalin riporta ulteriormente e di seguito <1ueste altre frasi: 13 BOCHNf:R non vuole spiegare o: la ,1atu• ra del rapporto fra lo spirito e la. maleria, tra la for%4 e la Jostanza •• ma ,·uole « wl– ta1110affermare t:lie fra l'uno e l'altra eJi– ste una relazione neceuaria ifldiJsofobile •· HOPPDINC, ibid.

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