Volontà - anno XIV- n.7 - luglio 1961
mo benissimo trascurare anche quel• Jo della moneta ... E' pure necessario controbattere 1nu1icolari lesi di alcuni esperti mi– litari, ancora tanto stinrnti eia diver– si milioni di cervelli. Quando companero le armi ato– miche, tali geni formularono la teo– ria del • bombardamento strategico decisi"o », riguardo alla 1>ossibili1i1 di annientare J'av,•ersnrio in brevissi– mo tcn11>0; cioè il risorgere della lristissima illusione della « guerra lampo », già di memoria nazi-fasci– sta; e possibilità nel senso ( comun– que sempre tremendamente cinico e premeditato) che almeno la nazione pili svelta "errcbbe interamente ri• sparmiatn dngli orrori di un simile conf1i110. Fu appunto in base allo sgancia– mento atomico effettuato sul Giap– pone ( esplosioni che scmm dubbio ebbero un effetto eccezionale in quanto piegarono subito la resisten– za del popolo nipponico, completa– mente colto di sorpresa) che molti crcdellero - e credono ancora - clic l'arma ntomin non distrugga affa110 un'inleru nazione ma che vi– ceversa 1mò sa1vnre la civihà minac– ciala da un ingiusto e barbaro ag– gressore. Sappiamo che questa convinzione, dal lato strn1cgico, fu cHicucemente cri1ic111ndal lll11ckct1; 1 cioè ch'è i11u- 1ile che una dala poteru:n militare s"illuda di mellere KO l'avversario al primo nllacco. Può riuscire solo se si trallassc di annientare un BcJ. gio o un'Olirndn. Noi nnluralmcnte 1 P. M. S. Blat'keu, Co11.sea"en:e poli- 1icl1e e militari ,lell'e11e1aia atomico, Tori- 110, 19-19. 432 la critichiamo ancora piÌI a fondo, nel senso che non crediamo affatto a nessuna « difesa della cil•ihà • ope– rata in tale modo; e quand'anche fosse possibile nel senso formulalo da certi ineffabili caporioni milita• ri, ~nrebbe egunlmcn1c un orrore in• concepibile, hcn lontano dnll'a,•er sa]l'nln cd onorata la civiltà super– stite. D'altra parie il concetto di ingiu– sto o b<Jrbaro aggressore, ha ormai fatto il suo lem1lo. li mondo è solo minacciato dalla callil'a l'Olontà u• mana e da una scouccrtante inclif, forenza delle masse; e la ci,•iltà in– comincia a prendere il ruolo che ha la lampada accesa per i moscerini: un bagliore vnno e inconcludente che finirà col (arei cadere 1u11i sfini1i. Possiamo (are una breve analisi per vedere se il pessimismo di alcuni 1nlicologi sin vernrnente inconfutabi. le, oppure se nlle volte implicasse la possibilità cli <1ualche ,,ia d'u• scita. E' 1rnluralmente premesso che nes– suno può anticipare con sicurezza il destino delle cose e degli uomini. Ma ques10 non significa afTa110 che il pensiero debba adagiarsi incon• dizjonalamente su di un senso di prov\'idenzn o di ottimismo ad ogni costo. Per la religione, ad escm1>io il problema dell'esistenza si risoh·e in modo più che semplice: basta obbedire ni suoi coruandamenti, e il mondo si salvcrit. La ragione dubita alquanto di una simile semplicità, e comprende bene che le rcsponsabi• litìt dcli' animnle più e,•oluto della nnlura non possono cerio essere in• leramenle liquidate da una « buona confessione 11 o dal contatto di uo
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