Volontà - anno XIV- n.7 - luglio 1961

profondi1à dipendono naturalmente dalla potenza della bomba. Una di <1ueste dalla polenza di un solo me– goton scava un cratere profondo 40 metri e di circa mezzo Km di dia– metro. Da 20 mesaton la profondi• tà raggiungerebbe i 100 metri e ol– trcpassercl)be il Km di diametro. li fattore im1>rcssionan1e è dato dalla spaventosa 1>olcnza di scavo; men– tre che nell'esplosione aerea si rive– la la grandezza del raggio d'azione. Da questi dati si comprende quanto presto si farebbe a polverizzare in– tere ci1tà; ccl un t.appeto cli bom– be H sarebbe suCficiente per distrug– gere un'intera nazione ... Quanto agli effetti termici, incen– diari e di scottature, una bomba cli 1 mesaton produce effetti incendiari anche alla distanza di 12-13 Km; e di 20 megaton la distanza eHìcacc può raggiungere i 50 Km! Il limite della carboniuazione del– le persone colpite, nella bomba A di 20 cltiloton ( 1 cltiloton equivale a 1000 ton. tritolo) è uguale a l Km. Nel caso di bombe più potenti, il le11ore può deli:iarsi con lo spec– chio presente: Bomba A da 100 chilolon: K111. 2,200 A » 500 » 4,080 lloinba Il Ja I megaton: Km. S,180 H » IO » 10,050 H » IS Il » 20 » 11,080 » 11,880 Come progreuo, l'iprite o i gas asfissianti della prima guerra mon– diale diventano 1>rofumi innocui ... Circa gli effetti radioatti,•i sull'or• ganismo umano, il meccanismo inti– mo di tali effetti non è ancora bene chiarito; tuttavia sono stati accertati alcuni processi elementari, comun– que tale meccanismo non è cerio be– nefico quando la dose rndioattiva su– pera un certo limite. A proposito ri– portiamo un'altra tabella, sempre lratla dalla citata relazione scienti– fica. D, Do.e ,;'""" 1--------E-•_r_,_"_• _ _ O a 25 roentgj!n (1) Ne!!una lesione evidente Da2SaSO Da SO a 100 Da 100 a 200 Da 200 a 400 Da 400 a 600 Da 600 ed ollre POS!ibili alterazioni nnguigne, ma non letioni gravi Alterazioni delle cellule de.I ungue, qualche letione senza invalidi1à Danno su tulio l'organinno Ji enlilà non gra,·e Lesioni • invalidità 1icura con qualche ca50 di morie Mortalità de.I SO% Moria.liti dall'80 al 100% Però in pratica, e sopratulto dai dati rilevali dalla trisle esperienza giapponese, il comportamenlo deJ. l'organismo umano non è uniforme rispetto 11 <1ucstc dosi; vale a dire che possono esservi maggiori o mi- 1 Jl ro11nt&fl11 dcfìnitce l'unità Ji misura 430

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