Volontà - anno XIV- n.7 - luglio 1961

<'ondtH'f' questo movimento. Certo, all'inizio dei suoi scritti, Tolstoi fu scambiato per un ,•ero rivoluziona– rio, ma gli uomini d'azione, gli a– narchi<'i, non si lasciarono illudere e affermarono che un profondo fos– sato separnvn il loro combattimento dalle dissertazioni, vaghe e senza portata pratica, di Tolstoi. Infatti, 1'ol!toi è l'apostolo cl,c non. vuole niente massacrare, n.ien.te sconvolgere, 11iente ince,uliarc, nie11,. re ridurre in, ceneri, non predica il terrore, ma il ri,111ova111ento coscien– te dell'essere 11ma110. Cercare di dare un nome a quc– slo tormento interiore che ha fallo di Tolstoi un ricercatore di veritì1, non ha alcun senso. Tuttavia, du– rante tutt.a la sua vita, Tolstoi ha cercato un accordo non solo tra il mondo e se stesso, ma tra i mezzi che si 1>restavano ad essere analiz– zali e se stesso. « Una grande idea m'è veuutn, alla renlizznzione della quale io potrei sacrifìcnre tutta la mia vita. Questa iclea è la fonclazio– ne d'una religione mtovn, la religio• ne di Cristo, ma sbarazzala dai dog– mi assurdi ed inutili ». E questa volta è così potente che si comunica agli altri. Ln sua voce diventa la vo– ce stessn dcll:a coscicnzn che sco1>pia in mezzo ai silenzi vili e alle pas– sioni menzognere. Tolstoi 11011 snrebbe slllto gra11de se non. fosse stato un imliviclualisla ad oltran::.n: così egli imprime il suo sigillo n tullo quello che tocca, e tutlo quello che scrive esprime la sua propria esistenza. Il male altrui lo la soffrire. L'esteta che è in lui prova orrore per tutto ciò che è brutto e l'individuo si ripiega su se stesso, consacrandosi, artista, a da– re una forma bella, non al male, che egli non ha scorto, ma per contra– sto, come lo nota lsnesta, il bene che è in lui. Si può rimproverare a Tolstoi che « pensando ciò che pensava, volen– do ciò che voleva, non si sin spo– gliato di <1trnnto a\'eva? ». Mentre egli crede di non aver dato niente alle sue idee, di non aver messo niente al suo servizio, del suo benes– sere e di ciò che, nella società con– tro la <1uale cospira a dislruggere, gli creava una dignità invidiata se non invidiabile. l\la forse non J>O• tev:a rare altro che scrivere. li nostro tem1>0 è Ira i pili cru– deli da vi\fcrc per gli spiriti che cer– cano di rifleuere, ma lo stesso tem– po è quello che deve mettere nel nostro cuore le pili grandi speranze. Quando si lotta contro il male, contro il inondo, non c'è niente che possa confortare magg:ionnente che il credere nella giustizia. Pcrchè, se una idea è una for,,a, errante e pas– seggera che si arma oggi e che non 1a si vedrà, forse, domani, un'azione sup1loue un'nl'mnta pcrmnnente di idee e di desideri, che ha snpnto COn<1uis1arc,dopo lunghi dor,,i, un ptmto d'nppoggio,nella real1à. Mai voce pi/1 C1lu1 ha protesltlto co11.maggiore forza contro il vergo– g,wso declJdime11to dell'ari.e, ,lel– l'ideale, di lulli i. volori uma11i, di quell" ,li Tolstoi, mo quando questi divenu, imlulgente, vuole aiutare, mi– t;liomre, <lirigcre cd istruire con. le 1wc opere, la sua t1rte, perde della sut1, forza i,1 i:.illle e Tolstoi st.esso 1•011, il suo dest.iuo clii.:enlll ima figura estranea a c111c/fo_ clie egli stesso ha aeato. 4,23

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