Volontà - anno XIV- n.7 - luglio 1961
Pcrchè allora Stalin è ricorso a qucstn S-trana schermaglia? t presto detto: per mettere in cattiva luce gli anarchici georgiani e per avere la possibilità di una raeile illazio– ne, con contorno d'ingiuric ! Sccon• do Stnl in, ,gli anarchici georgiani a,•rcbbero ribadito una veritÌt sulla quale « tutti » convenivano, ma ciò avrebbero (atto • \le~imihucnte per screditare Hegcl e • dar a intendere al lellore cl1e anche il mc- • 1odo del " tta:tionario .. l:lcgcl non l)UÒ 11011 • essere '' bi:11Sime,·olc e non scientifico,.; e • w33iim3e: • gli anarchici pensano t.li CGn• • fut11re ron qucalo mezzo il mc1odo dia• • lcttico •· • Noi nffcrmi11ro- comùuw Swtin - che • 0011 qucs10 meno cMi 11011 dim011tr:mo al• • 1ro clic lo pro11ria ignornm:a •· Quella induzione a base di ... « ve• rosimilmcnte • e quella deduzione a base di ... « ignoranza » sono 1>erlc logiche degne di essere incastonate in una ... dialellica ipermetafisica ! Chè, volendo celiare, si 1>olrebbe ri• torcere la... vero.simiglian::.a (senza, beninteso, la... dedu11i, 1 a villania) dicendo: u Poichè Marx ed Engels e1c. hanno rile,·ato che le ,•edute po– litiche di Hegel sono reti::.io11arie e che Hcgel stesso è fautore della re– .slaura::.ione, vero.similmenle ciò han fallo per... screditare la filosofia hegeliana etc., etc... ». No, <1ucste illazioni sono davvero bia.simevoli e... non scientifiche! La critica degli anarchici al me– todo dialettico hegeliauo ha più profonde radici e meno banali con– sequenzialità di quanto la pseudo, criticn staliniana voglia nascondere. Essa utlinge al cuore stesso del si– stema hcgeliauo ed incide proloncln– menle - anche, se per certi versi, non coortalme111e - le carni dello stesso sistema. Il problema critico poslo dag1i nnMehici muove non dal rilievo del– la patente anlitesi tra metodo e .si– stemll cli Hegel ( il primo rivoluzio• uario e il secondo conservatore),' non dalla considerazione del metodo dialet1ico in sè e per sè, ma ha in– teso segnalare come il metodo « tria• dico » ( tesi-negazione-negazione del– la negazione) trasse linfa dalla vec– chia metafisica, ha inteso sottolinea– re che « !"insistenza sulla dialettica » non era, per il marxismo, soltanto rc.siduo di hegelismo, cioè residuo « ciel suo modo cli esprimer.si », o « un'ollusione llll'origiue dellll dot– tri110 e ,m/fo più »,io e, quindi, per criticare i fautori del « c11rM1ereas• soluto» del processo dinlellico, per combatlere il dommatismo cli una formula, inlesa come • .schema di un as.soluto ordine ontologico e come a.strutlo melo<lo » e per confermare i limiti reali del metodo dialettico: limiti, invero, in parte già preci– sati e consislenti nel riconoscimen– to del metodo dialettico come « me– lodo .scie,ili{ìco in sociologia ». 11 ' Ncl cilalo Scl1eltin1 umi rlie O6enbà– rung, a proposito del 1is1ema hegcliano, era alalo OMernlo: • / principi sono tempre in– dipe.ndenti e progressivi. te condu,ioni - non fo nega nessuno - ,uonnno qua e là illiberali•. 0 Lcnin, 01,ere., ,·ol. I, 1>ag, 160. 11 Lenin. ,·ol. cit., J>ag. 161-162: e Ciù elle Alar.t" ed Engeb chiama1r'OnO met(H/odia– lettico non è nuft'altro e/te it metodo scien• tifico in sociofo3io, con1i1ten/e nel con,ide– rure tu societii come 11n or1oni1mo vit:ente, in conti,1110sviluppo, per fo 1111dio del 1111afa è necessaria l'onafi,i obiet1i11a dei rapporti tli produzione che co.,titui,co110 una data /orma:ione sociale e la ricerca delte. leggi del 1110 /un:ionamento e tlel ,rno ,i:ifoppo •· 393
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