Volontà - anno XIV- n.5 - maggio1961
aul pensiero larino-america110 ciel secolo XIX e clre vennero criticate, com– baltute e soffocate da una rea:ione di tipo clerico-feuclale che esiste 11,mora.Cosi, come già avevano fatto i loro precursori, i sopravvissuti del 'j943 dovellero rifugiarsi in.America e là lasciarono profonde impronte che e interessante mettere in,, luce, per compreudere il senso storico delfo nuova educazione clie, oggi, storicamente, non si richiama alle aspira:.iorti e lotte 1ociali del secolo XIX ma quasi esclusiva111-e11,te ai processi tecnici-educativi del secolo XX. Tanto è vero che la « Scuola i\1oclerm,. » è <Juasi11011, men:.ionata da studiosi di Bru~elles e di Ginevra che pur ne riceveuero la luce ispiratrice. fio 1rovato utile, tenendo conio dei legami alla scuola di Fcrrcr, dedi– care una le:ione a Paul Robin ed alla sim scuola di Cempuis. lntere.-.sa anche mettere in luce l'otten:.ione che la prima Internazionale portò al problema educativo, attenzione che non. poté avere un seguito per le lotte che c1uell'/11temazionale dovette soSlenere. Ma essa metteva vicino al processo rivolu:.ionario quello della diffusiorte dell'istru:.io11e pubblica, dell'islru:.ione tecnica del proletariato e tutlo u,a, lavoro cli culturci 1>er la sm, elcva.:ioue. Essa riteneva qu.esw processo ùulispensabile per bi rico– slru:iou.e sociale. Oggi i dati e i problemi nel campo educativo sono cambiati, ma è necessario 11011 dimenticare che da. quegli uomini e da <1uelle idee deriva in gra,a,parte l'inunenso sviluppo del pensiero con.temporcrneo. QuC$to dice, o potrebbe dire con una ricerca piri profonda, c1uan.10 i sogni e gli ideali degli uomini possono influire sulle, scienza e sul progresso, e dice anche come i singoli sfor:i, le varie a:.ioni e i vari modi cli conseguirle e la 1ensibili1à umana influiicono e contribuiicono ad un grande lavoro che non si cura degli idioti esclusivismi e delle qu.alifica:ioni ed foterprera– ;ioni proprie di tut.ti i dogmatismi e cli tutte le ideologie. Per questo leggo co,1 piacere Volontà cd c,pprez:o il :cuo sforzo di ampliare l'oriz:.ont.e in, wui i ccw1pi, di riconoscere v<1lorial1rui, di tenere conio e/elle espericn:::.e cl,e si fanno altrove (per esempio in lsrtaelc, in. Chfoa, in Sicilia, ecc.). Nell'ottobre 1959 ebbi la socldisfa:ione di ou.enere che la mia cattcclra universitario. si occupasse largamente dcli.e, commemora:::.ione di F. Ferrer in occasiotie del cinquantenario del suo assassinio. Inviai circolari a diverse personalità del mondo della cultura, ad istitu=ioni sociali-cullurali con. la proposla di fondare una sezione bibliografico speciale del materiale riguar– dante la « Scuola Moderna » e elci libri ed opuscoli di e su Ferrer. Però, debbo dire, <1uesta i11i;iativa suscil-0 poco interesse. Ci sono coloro clie custodiscono avaramente questo materiale storico ed altri che lo bruciarw non co11osce11donel'importan:a. Bisog,w i,u;itare gli amici e com,,<1gni clte posseggono tale materiale a metterlo a disposi:::.ionecli biblioteche <1ffincl1è trilli ne possanQ approfittare. Attraverso la vos1ra rivista ho saputo che la figlia di F. Ferrer presentò qualclw anno fa una tesi su. suo padre alla Sorbonne di Parigi. Anche quest'opera meri1a di essere diffusa e conosciuta. La mia gioia, 301
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