Volontà - anno XIV- n.5 - maggio1961
tcandalizzavauo il mondo di1>loma1ico e gli iulercssi economici e fiuan– zari da esso rappresen1aù. La possibili1à di una propagazione del fuoco rivoluzionario s1>ag.imolo auravreso le rronliere aveva messo in piedi quella con1rorivoluzione pre– ,•entiva che fu chiamatn « Non intervento». Essa tendeva a 1>orre i due con1enden1i sullo stesso piano giuridico negando, però, al governo legit– timo gli aiuti derivan1igli dal ricouoscimenlo diplomatico e dai trattati commerciali (acquisto di armi all'estero). Il governo avrebbe dovuto far prcvnlere le sue condizioni di potere ufficiale e la validità delle azioni derivanti dal trionfo repubblicano nelle elezioni del 16 febbraio dello ste~so anno. Le conseguenze della discuti– bilità della personalità giuridica provocala dalla inettitudine governativa, ricadevano su tutto il popolo spagnuolo rappresentalo internazionalmente dal detto governo. E non è difficile giungere alla conclusione che qualsiasi attentato all'integrità del governo, e la sua sostituzione con un organisn10 rivoluziouario di nuovo stampo, avrebbe significato In fine della potcst:t rapprcscnlntiva del go,,erno 1-ispetto alle potenze internazionali. Esse desid'eravnno sicuramente il pretesto per rompere Je relazioni di1>lomn1iche con la Spagna « rossa», al che avrebbe dovuto far seguito l'aperto rico– noscimento della giunta faziosa di Burgos. Il gO\•erno centrale era coscieule della sua i1upor1anza cliplomatica e @frullava questo fatto - sia pure precario - nelle sue relazioni con gli organismi rivoluzionari interessan– dogli poco l'avvenire della Spagna Questo fu il mot.ivo per il quale, a fianco clcgli orgauismi rivolu• ziouari creali dalla C. N. T. 1 seguitavano ad esistere gli organi tradizio– nali del potere politico statale: civili, amministrativi, economici e militari. Ed era, poi, di un'evidente (atalità che, con il passar del tempo, <1ucs1i poteri tradizionali avrebbero finito per assorbire (non sem1>re pacifica– mente, controllandoli prima, incamerandoli poi, sopprimendoli in ultimo) gli organi rivoluzionari creati dal popolo. La tragica realtà della guerra, la necessità urgente di un apparato militare efficiente, di un comando unico, di un govento forte, di una forte disci1>lina co11euiva, erano problemi che agitati abilmente, o gros– solanamenle a seconda dei casi, avrebbero prodotto nella credula mcn- 1ali1à dell'uomo comuue gli e1Te1ti della sotto1nissionc irresistibile. Tali suggesLioni, convertite in consegne inopporltmc, blandirono l'cntusinsmo rivoJuzionario, con il quale il romanticismo eroico, generoso e disi111c– ressa10 dei J>rimi giorni si andava mutando in scetticismo, in demoraliz• zazione, sopra lutto in seguilo agli effett.i corruttori prodotti dal crescente apparato burocratico. Non pochi leader& estremisti della vecchin guardia si sentirono contaminati dall'epidemin burocrntiea. L'esempio della Ca1alogna. permette di studiare dettagliatamente il processo generale degli avvenimenti. JI Comi1a10 Centrale delle Milizie 277
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