Volontà - anno XIV- n.5 - maggio1961

- ed affernw invece, come via co&trulliva, la costiw:ione di Comi– t.ali cli soli lavoratori ( mamwli ed intellctt.uali associati), che in. modi molteplici, secondo le possibilità lo– c"li, prep(lrino sia nell.'industria che nell'agricoltura industriale, la vo– lontà e la capacità per la gestione direlta delle singole a:iende; e che nella piccola agricoltura ed inclu– slria mostrillo in pratica i vantaggi clell'associa:ione agli artigiani ed ai coltiva/ori, me::adri, e affittuari o proprie/ari, sen.:a centrali e sen:a burocr,1:ie ». Non mancarono le discussioni su 1ale argomento in tulli i noslri Con– gressi. Anche dell'ultimo di Senigal– lin, del novembre 1957, ne riurnn• gono 1rnccia in due punti, nelle mozioni finali, ri[erentcsi ai « Grup• pi di lavoro :e i quali dovevano cer– care di approfondire i seguenti pro• blemi: - forme adeguate della partec1'.. pa:ione degli anarclri'.cial Movimen.• to operaio <1110/i oppositori alla sog– ge:i.one del ,novimento operaio stes– so ai. partiti, ai governi, alla Cl,iesa, e soste11it.ori di una lotta sindacale tende11te all'autonomici ccl all'a:ione cosciente e diretta dei lavoratori; - tralla:ione dei nuovi sistemi in– trollotti dal progresso tecnico nel processo produttiuo e oonsegue11re indica:ione ,lei m.e.::i migliori onde l'uomo non aum.enli la ,ma schiavitù ecl al contrario $viluppi i suoi me::i di libera:ione dal bi$ogno. Tullo questo dimoslra come ]a <1ucstione dei Ja,•oratori fosse al cen– tro delle nostre prcoccu1n1zioni fin dal rnomcnlo in cui il nostro movi– mento stavn rinascendo. (Tra parentesi, facciamo notare che nei due primi congressi cui si è 264 accennato ci fu un accordo, un'ar– monia come forse mai ci fu in as– semblee del genere, perchè tuui e– ravamo animali da una grande vo– lontà di [are. Anche se, come è na– lurale tra noi anarchici, esiste\'ano diversità di vedute su metodi di la– voro, la volontà di intenderci e di fare assieme vincc,•a le di,•ergen:r:e particolari). GJi anarchici non possono negare una loro partecipazione auin al mondo del lavoro do\'e uomini vi"i, operan1i si trovano ad affrontare c1uotidianamcntc problemi, difficol– là, situazioni dh•ersc, senza rinnega• re gran parte delle loro istanze di .emancipazione ccouo1nicn e sociale. Ma è bene clis1i11gucre Ira azione sindacale diretta dai fonzionari del– le organizzazioni operaie e dai lea– clers dei partiti politici, e <1uellache nasce sui posti di lavoro, spontanea• mente e da accordi diretti tra i la– voratori stessi. E' <1ucst'ultima che noi dobbiamo promuovere ed è a <1ues1:ultima che vogliamo parteci– -,>are. Bisognerebbe bene chiarire quel– lo che molti, tra di noi, intendono 1>er partecipazione al movimento o– peraio .. Molti credono che significhi adesione a questo, piullosto che a c1uest' altra centrale sindacale; huo• na organizzazione interna del sinda– cato cui si ap1>articne, ecc. Un sindacato 1>uÒ a,•crc milioni di aderenti ma la sua efficacia essere nulla o quasi se non riempie una (unzione atti,,a sul luogo del lavoro. La solita politica sindacale - del– le piccole rivendicazioni salariali, ri– duzione delle ore lavora1ive, del tes– seramento, delle J>ratiche da sbriga– re - non è piìi surficiente a man. tenere in ,•ita ( o meglio a mantene-

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