Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961

alle scuole priuat.e, coslituitJce molto spesso un. sopruso, un ingamao perchè si profitta della ignora11.zacl1e i genitori. lw ,1110.ml problema educativo. Qua1tdo un bambino è malato i genitori si rii:olgo110 ad un medico di fiducia se11;achiedere quale sia il suo credo politico e la sua fede religiosa. Per l'educa::.ione dei propri figli, clebbo110agire nello stesso modo: c1f{idarli a quelle scuole che danno maggiori garan::.iedel rispetto della personalità e libertà degli scolari, perchè è la sola co,uli:ione per il loro pieno sviliivpo, ed arricchimento intellettuale e morale. Ora è notorio che la scuola confes– sionale è autoritaria, illiberale, coercitiva e quindi i11acfottaa svolgere la sua /un:ione educativa. Purtroppo, dobbiamo dirlo per onestà, siamo costrelli a difendere la scuola di. Stato solo percl1è quella privara è peggiore. Anclte l<iscuola pubblic<i diventa sempre più confetJsionale: quell'1111ao due ore di inse– gnamento religioso fitJsato nei programmi si protr(le nelle altre materie, negli insegnamenti occasionali, nei libri di testo, a volte persino ,udl'assi– sten=a a fun::.ioni religiose. L'ora di reli.gione diventa come è dello, del resto, ,1<>l concordato « il /ottdameut.o ed il corom1111entodell'istru::.ione pubblica». La scuola pubblica è una scuola di classe perchè l'80 per cento degli scolari non può frequentare le scuole <lopo i 10-13 <umi di età, per le sue condizioni di povertà, per la mancanza di scuole, ecc. Perciò è una men· :ogna aOermare che la. scuola « è aperta a lutti ». Nella sc1tola st(ltale l'cduca::.iorw che vicrw impartiui, poggia s1t priri• cipi rigidi e Slt /(lisi v,1/ori <JtlOli l patriottismo, ln religione, fo tradi:ione così. come viene tram1111datanella sua Jorm,, ufficiale, e vi si incu/c(I il ri– SJ>eltoper l'autorità, il potere, le leggi, le istiru::.i-Onie la morale couven• ziorwle. La scuola di Stato mira a formare dei cittadini ubbi<lienti, con,• /onnisti, pronti a servire lo Sta.Lo tutte le volte che <1ueslo ne lia bisogno (pronti arie/te ad uccidere <1mutdo lo Stato glielo ordina). L'cduca::.ione moderna i,wecc vuole essere immuue da qmilsiasi con– /essio,wlismo e co1tcetto autoritario; rifiuta ogni forma di indottri11amento; vuole che il rt1ga::o si formi attraverso csperien.:.c proprie, c/1e si arric• chisca al contatlo di personalità cliverse dalle sue, con le quali stabilisce, in piena libertà, rapf>0rti cli socialità, cioè di amore. Vuole aprire le in– t.elligen:e ed i cuori dei. rccga::.::.i verso il prossimo, verso il mondo che li circonda, promuove,.e la comprensione per i loro simili, la tolleran:a, e l'amore. E rifiuta di solloslare a dei fi11i politici, religiosi ed economici. Non c'è ncs.mna scuola in Italia che rispell.i questi principi che i pe– dagogisli e gli educatori mo<lcrni ritc11go,w essen:iali nell'opera e,lucativa. Nonostante questo, no,w.5tante che lo Swto imprima alla scuola le sue par– ticolari vedute, rite11fomo che l>isog,ui fare di w.tto pcrchè lo Su11.o 1101, prenda a suo corico le scuole dei preti. Se ciò crvve11isse,è tutlll la gio• ve111ùiwlia,w che cadrebbe sotto l'imperio della Cl,icsa. Potremmo essere cer1i e/te ben preslo un 01;cura11ti.u110 medioevale wlpirebbe il 11os1ropaese. V. 196

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