Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961

Jistributi,,a che i gcnilori, i quoli, usa11do ,Id loro diritto, .scelgono 1>cr i propri tigli lii !<'1tcb no,1 slntalc, siano rostrctti o 1>agore, ollN ai contrihu1i romuni imposti dallo Stato per l'istruzione dei cittn,lini, altre spese J)er far is1ruirc i proJ)ri figli come vogliono. Cosi pure si dichiara <'hc e,·cntuali premi e privilegi 1H:r i ~iovani ca11aci e mcrìte,·oli dc,•ono essere cs1.-si - in forza ,!ella pariti - Rnchc agli alunni delle tcuolc non statali •· Non e' è dn stupirsi che con <1uestevolontà ;,,, allo tra le alte Gerarchie ecclesiastiche onde arriv<tre ad twere il mo,1opolio dell'istruzione, ci si<, staco un. gr11,ppodi deputai.i Cllttolici che ha presentcito, pochi mesi fa, urt art.icolo ltggiw1tivo (il famigerato ernendam.ento Fra,iceschi11i) al Pfono de– ce,male della Scuola, secondo il quale <iglialw111idelle scuole private deb– bono essere assegnati dallo Swto contributi mrnuali pro-ca1>ite di entità pari all'80 per cento del costo di eserci:.io di cic,sctm alun110 delle corri– sponder11i.scuole statali.. L'emendamento, sos1.e11gono i suoi firnwtari, mo/.ti catolici ed anche fo rivist(I Ci"iltù Ca11olìca, 110n è affauo in contr<1ddi:.ione con il terzo com– ma. dell'art.icolo 33 della Costituzione che dice che << Enti e pri\'ati hanno il diritto di istituire scnolc cd istituti di educazione senza oneri 11er lo Stato>) dlll momento che 110nsi chiede altro che l'80 per cento di <1uello che lo Suuo spe11derebbe per gli stessi <1lun11i se freque11t<1ssero le scuole pubbliche. È stato c<1lcolntoche la sovven:.ione ,1111uwleche i cauolici chie– dono per le loro scuole si aggirerebbe sui sess<1nttL milic,rdi. Una bazzecola, se ,-.i penslL che il bilancio delfo P.l. n<m ha disponibili, per i miglioramenti della scuola sla({l/e, che una ve11ti11(1 cli milù,rcli! E mentre si discul.e il famoso Piano dece11nalc del/<1scuoio, è star.o approvato, in sede di, cornmis– sio11eparlomentare per la Pubblica Istruzione u,io sla11:.iame11tocli tre mi• liurcli e mezzo a favore delle scuole materne private. Fauo grave, ed ancor piiì grave è che sia s/.at.o<1pprovoto con il voi.o dei liberali e dei socialde– mocratici. I C{lttolici lw,wo scate11at.a la battaglia per la loro scuole,, per arri– vare a soppionuue quelln statale. E, .no,wstante le loro argome11ta:.io11i capziose, molte volte ridicole ed ossurde, c'è da temere clic essi arrivinf' a soddisfare la loro irtgordigia. Perciò bisogna essere molto vigili s11,<1uesto problema e attirare su, cli esso l'a.ttenzione clell'opinione pubblica e cli tal.ti coloro che sono interessati al problema del.l'educazione. Quando i. ctlttolici ri1;e11dic,1110 il monopolio dell'educazione percliè a/– fcrmllnO che la stragrande nwggioran::a degli iwlia11i sono cattolici, dimen– ticmw che il loro part.iw, 11011ostante tuui gli sforzi e ln posizione di pri– vilegio che ha. goduto in, 15 anni in cui è C1lgoverno, non è ancora arrivatO' ad or.tenere il 50 per ce,1to dei voti degli eleuori. /.,'altra parie ,li eletto– mco avrebbe anch'esso il diritto di creare scuole e di chiederne la. sovven– zione allo Stato. Ma il problemci ed11caliuo è troppo imporltmtc perchè si disclLta in base c1 maggiortmze e minortutze, a i11terpre1azio11idi <1rticoli e di leggi, a<l "" diriuo ac,111.isit.o mecliante un sacrt1111e11to che viene imposto in u11<1 etti in cui il soggetto non è in grodo di esprimere la propria opinione su di esso. Ed il fllttO di persuadere i genitori cattolici ad inviare i loro figli 195

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