Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961
/a per essi, o di una classe dirigente alleata dei primi, le correnti di 11en– siero a,1tico11formiste sono poco pe– ricolMe per le istituzioni attuali e per gli uomini che le reggono. La Chiesa ;,,. tanti anni lw /atto molto meno male del regime comu– nista in soli cin.c1um1t'a,111i.? Ecco un. confro,11.0che è clifficile da stabilire. Misfatti e delitti non si misura– no soltanto dal ,wmero ciel/e vit– time: ci sono quelli. contro lo spi– rito che possono essere ben peggio– ri e grt1vidi di con.~cguen::.e. Se og- 8Ì, per ma. qualsiasi c111ve11imcnl0 im– prevvisto, scomv(1rissero i capi del comunismo, /orse tutto il loro siste– ma salterebbe in aria, e gl.i uomini che essi tcneucmo schiavi potrebbero scuotersi di dosso il conformismo e l'ubbidienza. No,1 così è per i cat– tolici il cui asscruimento cd ubbi– dien::u. alla Chiesa sono radicllti nel loro animo e noi sappim110 clic cosa que:1to significhi nel comportamen– to sociale di tutti i grcgnri della Cl1icsll. Non per niente esso è stata sempre un ostcicolo al progresso scientifico, alln culturc1, all'eleva.– :ione degli uomini. Ma u,1,'altrn obiezione 11ogliamo fare allo scriuo di G.f.,. Egli c1fferma clw il fascismo è in decrescen::.a: sembrerebbe c111asiin via di scomparire. E&li pensa così percl,è iclentifica il fasci-41110con Franco. con i piccoli ditlatori ciel– l'America lndofoti,w. Me11tre per ,,oi fascismo e sistema capitalistico, che mantiene in vila w, ordine autori– tario, :Jlrutture economiche cl,e per– peluarro le i11giusli;ie di. tutti ;. ge- 1ieri, che assorbe fo maggior parte del suo reddito na;ionale - cioè delle er,er&ie dei fovorotori - negli armumenti e mn,itiene le discrimi- nazioni razziali o religiose o politi– che, sono la stessa cosa. E del re:1to il fasci:1rno è la maturazione dei. nw– li del capitalism.o. Inteso in questo mo<lo il fronte della lotta, per noi anarcliici, è mol– to va.sto anche in casa nostra. Co11cl11-sio11i? Ci pare clic trascu– rare o non a.ucr coscienzci di qu.anto graui sicmo i mali del sistema capi• talis1ico nelle cosideue dcmocra::ic, si commette un grave errore /Jerchè si. lascia che il p.c. sia solo a. rap• presentare la classe dei fovorat.ori, degli sfruttali, di fronte al padro– nato e alle istituzione che proteg– gono i de1e11tori di ricchezze e di mcz:i di produ:ione. In <1uesto mo– do si alimenumo i p.c., si pennette che i lcworatori dell'occide,lle guar• dino alla R1usia come al paradiso terrestre. An.zicl1è lavorare contro il comunismo fouoriamo in suo /auore. No,a.bisogna inoltre confondere lo politict1 degli stati con i loro pO· poli, nè <Juella dei capi elci partiti co,a. i. loro 1csscrati. /.,,et."C1l ammelte che Ira i. comuniM.i ui sono dei sin• ceri riuolu.zio,wri.; non bisognci trat– tarli da nemici anclic se sappiamo che eni, se cliventassero i padroni, ci farebbero fucilare. Bisogna che fa c,.:ione di coloro che operano per la libertà di tutti giunga a persuaderli rl,c sono su una via sbagliata, e che la via della libertà e del/ci giusti::ia è un'altra. Mc,. s11,quest(L via è 11c– cc.~.,çc,rìo che noi. ci siamo ogni gior– no, ed ovunque per opporci e re• sisterc con tutte le nostre /or-e, alle oppressioni, alle angherie, <1ll'mao• ritarismo di cui siamo vittime anche nei paesi dell'Occidente. Siamo per– suasi che questo sia l'antidoto pi,ì cfficc,ce contro il com11t1i:1mo. V. 231
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