Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961
potesi è del tutto assurda. Pratica– mente noi conduciamo la battaglia su due fro111i 1 e i governi fascisti possono, con lo stesso ragionamento - non mancano di farlo, e Franco per primo - accusarci di [are, com– battendoli, il gioco del comunismo e della sua dittatura. Queste cose sono chiare, mi pare, e non vedo perchè ragionando <:oi;ì, Volont,ì possa dire: « diamo, oltre. 1,ato, una buona. arma al totalitari– smo ed è un 11rgome11topsicologico di gramle importanza nella prop,1- gmufo del p.c. )). Ripeto che i totalitari di destra possono dire la stessa cosa. Non possiamo farci niente contro la ca1- 1iva fede di colorn che praticanQ sistematicamente la calunnia e la menzogna. Per evitare quesli rim– proveri infondati, o questi attacchi, bisognerebbe che ci astenessimo da ogni giudizio, da ogni critica contro i due totalitarismi. Forse è quanto vorrebbero sopratutto i 1otali1ari di sinistra, ma noi saremmo molto in– genui di cedel'e a questo loro ricatto. È vero, io l'ho scrillo e lo sosten– go, che i I pericolo più grave, per l'umanitù inlcrn, è la dillatura co– nmnista. Chiunque esamiui i fotti su scala moucliale, non può negndo. Il foscismo, dicevo nella mia lettera, è in discesa. Non esis1e pili, come regime instauralo, che in Spagna P. in qualche piccola repubblica Sud– Americana, cd anche là, è per l'evo– luzione attuale cd irreversibile del– la storia, condannato a scomparire. Mentre il lotali1aris1110 conmnis1a è in ,,iena ascensione e domina di l:!ià m1 miliardo cli esseri umani, e lotta con tutti i mezzi per sottomet– lcrc il milial'do e novecento milioni di uomini (_'hcgli sfuggono ancora. 230 La battaglia pili imponante è, quindi, su questo (ronle, senza per– dere 1cmpo, se non vogliamo tra po– co essere schiacciati dal regime spa– ventoso che subiscono il popolo rus– so e i paesi satelli1i dominati dal– l'armaia, dalla polizia, dalle rnp– presaglie ordinate da Mosca che colpiscono anche i 680 milioni di Cinesi. Il fa110 d1e qucs10 regime si a1)· piccichi delle etichette rivoluziona- 1·ie, che si defini:-;ta socialista o co– munista pare che paralizzi, nella sua resistenza, un numero conside• rcvolc di anarchici. Ma si giudica l'albero dai suoi butti, non dal uo. me che pol'la. E i frutti noi li co– nosciamo. Sono i massacri, iu Rus– sia, di tutti i nostri compagni, cli lUIIÌ i socialis1i qualunque Cosse la loro tendenza, di tutti i cooperativi– sti liberali e democratici, di tutti gli uomini che ave\'ano opinioni di– verse da quelle del panito comu– ni:-U.\o un aueggiamento 11011 cor– rispondente all'ultima « linea ,, i>O· litica adottalil dall'ultimo congresto o all'ultimo capriccio del dittatore al potere. È lo sterminio di trenta milio,1i di pcrso11c, uomini, donne e bambini: sono i cauq>i di conc·en– lrnmeino terribili dove tanti di que– gli esseri umani sono moni di caldo o di freddo, di lnvoro cs1euu1111tc, di mis«'ria fisiologicn, cli fame, di mala11ie, divorati dai venni, sorve– gliati da una polizia implacabile, da cani specialmenle ammaestrati. Sono i processi di Mosca che non tl'ovano riscoutro nella storia mna– nn, è Budapest e quante altre cose ancorn ! Ho scritto e l'ipeto che la stessa Chiesa cattolica, nel corso del– la sua lunga esistenza, ave,•a follo meno vi11imc del regime 1otalitario
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