Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961
a ridurre o a far scomparire l'anal/abe1i.s1110anche là dove era alto al principio del nos/.ro secolo. Citiamo per tutti la Russia dove l'analfabetismo è stato ridotto a zero. ( Ecco un dato che certi occidentalisti che criticano mpramente il regime sovielico dimentica110 vole111ieri). Se la classe dirigente ora moslra di preoccuparsi del basso livello dell'Mtruzione del nostro />OC.Se è percl,è /,a capito che nel mondo d"oggi solo con il sapere, la qualificazione e la .specializzazione della manodof)era è ponibile usufruire in tutli i campi degli immensi progressi scientifici, meccanici, tecnici del nostro tem,po e competere, nel campo tiella produ– zione, sui mercati internazionali. I problemi della. scuola italiana. oggi sono ancora più complicati e dif– ficili da ri-solvere per le pretese che la C/,i.esa e molti-ssimi cattolici. avan– zano di sovvenzioni statali per le loro scuole. Aiut.i in danaro (t.aciu,mente) e /avoritMmi le scuole priv"le ne ricevo,10 da sempre. Ora, però, i cattolici. lta,1110 scatenata t111a vera e propria battaglia per rivendic"re la parità tm ,i;cuoleprivate (dei preti) e scuole statali e J>erobbligare il governo a fi11an.• :.iarc le prime così.come finanzia le secomle. Qualche tempo /l1 sulle mura delle ci11à d'Italia si. potevcmo vetlere manifesti dell'Associazione cattolica per la !-Cuoiaprivata in, cui si ricordavri al governo il suo clovere di. sovvenzionare pront.ament.e le scuole private: altri manifesti reclamanti t>reJs'apoco la stesso cosa erano firmati da a,so– ciazioni private, certamente cMtoliche. Ma sulle sovvenzioni statali alle scuole private si ebbe, nell'ouobre scono, una preso di posizione ufficiale tiella Chiesa con uno Notilicaziooc dal tit.olo signi/icativoc « Per la liberlà dello scuola catl.olica • tle/1.'Et>isco• palo Triveneto in cui si affermava che negare le Jovvenzio,ri. alla scuoio privala era contrario: • a) •I dirillo nalurale 1•ro1iriodei genitori a scegliHe la tcuola per i propri flgli (dr. Enc. Divini lllius Magiilri); b) al dirillo della Chitu che deriva dalla miuio11e affldatale da Cristo suo divino Fondatore: e) alla Coslilu:tione della He1mbblica h1li1n1, che affenua diritti e libertà 1,cr la famiglia nella 1CCl!a•lclla scuola (arll, 29-30-31): 1liri11i e liberti! per le scuole 11011 slnlali, che chiedono la 1>arilà (nrl. 33) di 1lirit10 per i gio,•ani • capaci e meritevoli 1 (art. 34) e dichiara per tutti dirillo e do,•ere l'istruiione gratuita e obbliga• loria dai 6 ai 14 anni (ul. 3·1): d) ad un genuino progresso cultunle ed cducati,·o che non tnrcbbe oslacolato 1111 an:ti an1mtaggiato da una libera e ben ordinntt1 scuola cattolica accanto Il quella dello S11110;e) agli sles!i intercisi dello Staio il quale in definiti,·a ,er• rehbe non gii C!Oncrnlo, ma in parte nllcggcrito, anche finam:inriumc11tc, nel suo compito di provvedere a lutti l'islru:tione a. Ed è di questi. giorni (6 aprile) una dichiarazione degli arcivescovi e vescovi di Sicilia riuniti a Bagheria sotto la presidenza del c<1rd.Ru/fi11i, sul tliritto delle scuole private od essere fi,umziote dc,llo Stoto, in cui si ri– vendicano i diritti dello Chiesa in fatto di educa:ione e: • ••• .si riafferma l'obbligo, per lo S1110, di 10,·vc.nzionarc, almeno nell'esercizio, In• che le ,cuole non 11a11li1ia per renderle pari a quelle 1111ali,sia 1,cr e,•i11rc l'ingiruti1ia 194
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy