Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961
soli a consigliare l'asteruione; an• che la medaglia d'oro Raffaele Ho.s– selli, l'affondatore della Virib1t1 Uni• ti$, consigliò gli e::ir:-combnllcnti che aderivano ali'« Italia Libera )l 1 di non votare. Ed anche i 1>nrti1i di– scusimro a lungo se quella non era la cosa pili saggia da farsi, e fu so• prntnllo il p.c. che, nssccondnto da tutti coloro che volevano ritornare a l\lonteeitorio, si Ol)J>O!C all 1 11ten• sionc. Le conseguenze di quelle elezioni sono note: non furono mm vittoria s1rc1>itosn del fascismo, ma Musso– lini non ci teneva neppure n ri1,or• tare un grandioso successo: gli ba– stava di aver fotto s:mzionare il suo 01,crato con il rico1110ni mezzi le– gali, e non gli dispiace,•a che fosse rimnsta uun parvenza di opposizio– ne alle Camere. Per l'assassinio di Giacomo Mnt– tcoui, il dolore, l'indignazione, la rivolia degli anarchici furono vivis• .simi. Essi sperarono che quel de– litto che col1>iva 1>rofondamente la coscienza non solo degli italiani ma d(•gli uomini ci\'ili di tutto il mon• do, avrebbe reso piì:1 combattivi i pnrtiti e le organizzazioni di 8ini– stra, sostenuti com'eraoo dallo spi• rito di rivolta che era in lutto il po1>olo. Pcn$iero e Yo/onrà usci li– slala a lutlo e concludeva il suo edi– toriale pieno d'orrore, di sdegno e di dolore per l'atroce delit10, nel seguente modo: « ... il delitto Maueotti, sia per la posi;io11e ed i meriti. dell'uomo sia per le circo.Hanze ed il momento in cui è ,wve,wto, lia commo.uo pro• /omlamcutc l'animo popofore e può CS$Cre la goccia clic fa traboccare il vaso ricolmo. E lo sarti, se sola· ,u(>,HC le opposizio11i sapra,1110 i.m· lare il ioverno, 11e&anclosi ad oxni 210 contatlo. ad osni co11cOr$O positit:o e nesatiuo. Col governo /«$CÌ&ta 11.011 si tratta. /\'on è qu.e$ti.o,a.edi politica, ma cli morak! »' Ci fu l'A\'eutiuo, ci furono ordi– ni del giorno, delle proteste e nul– la piii. Un concorso negativo, che permise n Mussolini ed ai suoi più vicini collaboratori di su1>ernre il momento di 1rnura e di passare al. l'offensi\'a. lncominciarono a pio• ,ere le leggi restritth'e sulla stampa. Quella anarchica in particolar modo venne regolarine.nte se<1ucs1 rata. Così anche <1nes1n rivisla, come tulle le nitre pubblicnzioni annrchi– chc1 fu ncll' im1>ouibilità di conti• nunrc ad uscire, mentre l'altra 8lam• pa di op1>osizione potri, continuare fino a11c « leggi eccezionali • del no– vembre 1926, leggi che fecero cade– re quelle parvenze di libertà che an– cora sussistevano. La nostra presenza nella lolla an– tifascista era anche in nitre sedi: nell'Unione Sindacale Italiana, l'or• ganizzazionc dei lavoratori 1>ii1 com– battiva della Confodcrazionc Cene– mie del Lavoro, le cui timidezze, llaure, prudenze furono esiziali allo spirito dei suoi aderenti. Alla Unio– ne Sindacale Italiana aderinno mol– ti anarchici ed anche il suo segreta– rio Armando Oorghi era anarchico. Eravamo presenti nel Sindacato ferrovieri, autonomo dalla Grande Confederazione dei Lavoralori, e gli anarchici che vi aderivano o a,·eva• no posli direttivi, erano di <1ualità e molto ascoltati. Si sa quale bat• taglia abbia sostenuto quel sinda– cato contro il fascismo. Purtroppo lo sciopero generale del 1° agosto 1 Pe.n. ,ie.ro e VolonlÒ, n. 13. Roma 1 lu• tlio 1926.
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