Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961
l'umanità. Egli veramente voleva educare il popolo e perciò non ri. correva mai alle astuzie dei dema• goghi che lusingano il popolo e ne slimolano gli istinti peggiori. Al suo arrivo iu Italia, tuolti lo salutavano come il Leni.u d'Italia. Al che Malatesla rispondeva: « se proprio mi t?Oletebene non. deside– rate d1e io diventi il vostro tiran– no>), Anche Mussolini, dal Popolo d'J. lalia gli mandò un saluto coprendo– lo di elogi. E Malatesta ne fu mollo seccato e così gli ris1>osc: « ... ~e qualche giornale borghese - bor– sliese anclte se si <lice sociali.sta - per iscopi suoi propri mi copre di fiori, io non so che farci; mi con– forta la coscienza di non merilllrc quegli elogi ». Ma a dire la considerazione in mi era tenuto Malatesta e le speranze che aveva fauo nascere nel popolo, basteranno <1ueste poche righe del Corriere della Sera, del 20 gennaio 1920, « L'anarchico Malatesta è, oggi come ieri, ww dei pi.ù grandi per• sonaggi della vita italiana .. Le folle della città vanno ocl incontrarlo e se esse non gli portano le chiavi del– le porte, second-0 il costume ,r,rna volta, è solo percl1è ,w,r. ci sono più nè chfovi, nè porte ». Dell'ascendente che esercitava sul– le folle, Malatesta se ne servì per renderle pili ostili e combatti"c con– tro il fascismo, contro qualsiasi ge• nere di sfruttamento e di schiavitll. La denuncia delle infamie del fa. scismo: distruzioni di camere del lavoro, di cooperntivc, di circoli di studi o di sedi di associazioni J)ofi. tiche, di bastonature, ferimenti cd assass11111, "enne quotidianamente fatta dalla nostra stampa. Malatesta, dopo la distruzione del quotidiano, aveva fondato nel 1924 la rivista Pensiero e Volontà. Pur cercando di darle un carattere teo• rico per sfuggire ai sequestri e alle ire fasciste, la sua cronaca delfa quindicina non poteva essere altro che la cronaca della delinquenza fa. scista. Può essere interessante conoscere l'aucggiame.nto degli anarchici in occasione delle elezioni dell'aprile 1924, le cosidette elezioni del man• ganello, come vennero così ben de• finite da un deputato fascista alla Camera. Non perchè gli anarchici sono a– stensionisti ed antipnrla1ucutaristi per principio in quell'occasione ri. peterouo con pil, insistenza In loro propaganda ad astenersi dalle urne, ma perchè \'edevano in un'astensio• ne dei partiti d'opposizione il solo modo di isolare il fascismo. Biso• gnava lasciarlo solo n recitare quel. h, commedia ciel rispetto dei metodi democratici. Mussolini più volte a• veva dimostrato di non tener in ncs. sun conto il Parlamento, le « aule sorde e grigie» di Montecitorio, co– me egli stesso le aveva definite, cd a"cvn ingiuriato, miuncciat.o i de– putati cl'cll'opposizione. Inoltre si era preparato una legge elelloralc che in anticipo gli assicurava Jn vit• toria (quella del 1953 dei democri– s1iani che passa souo il nome di legge truffa fu una cosa pulita in confronto di quella di Mussolini!). Pcrchè i partiti di sinistra dovevano pres1~rsi a quella beffa, anelare allf! urne sotto la minaccia del manga• nello, in un clima di paura? Del resto gli anarchici non furono 209
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