Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961

Nova, che era stato fondato a Mila– no nel febbraio 1920, ed era di ret– to dn Errico Malatesta, ritomnto un a1mo prima dal suo esilio di Lon– dra. (Bisogna dire che nuche i pre– cedcnli governi liberali avevano iern11rc perseguitalo gli nnnrchici). Ma queslo foglio divenne un J'ac. cuse quotidiano contro la clclinquen– za fascista e fu uno dei primi n scontarne le conseguenze: (u distrut– to dni fo.scisti il 23 marzo 1921 e cos1retto a sospendere le pubblica– zioni. Il Libertario, dirclto dn Pa– squale Binnzzi, un nitro anarchico integro e coraggioso, che si pubbl i– cava alla Spezia, ne prese momenla– nenmcnte il posto, uscendo due vol– te In se11imn11a. Le pubblicnzion.i del quotidiano verniero riprese a Rorua nell'ottobre dello stesso no– no cd il giornale continuò a for sen– tire ben forte la sua 1>rotestn con• tro il fascismo e ad incitare il po– polo n resistergli, i partiti e le or– ganizzazione dei lavoratori nel op– porgli una solida barriera. Il 30 ottobre 1922, due giorni do– po In famigerata marcia su Roma, il quotidiano ve.une distrutto In se– conda ,•oltn dai fascisti, che, come si vede, uelln loro opera di clistru– :r.ione c.- di aggressione contro le for– ze libere, non perdevano un mima– to di lcmpo. E In terLa volta (u distrutto un 1uese dopo, rendendone impossibile In contimmzione. Perchè un quotidiano come il no– stro, piìt di idee che d' informazio– ne, che non accettava pubblicità pn• g111a di nessun genere, che non da– va 1·ilicvo alla cronaca nern, potesse vi, 1 cre 1 significava che gli anarchici avevano 1111 largo seguito nell'opi– nione pubblica e che trovavano so• 208 lidarietà tra i lavoratori. Gli anar– chici non hanno nessun fondo se– greto per far vi,•ere le loro pubbli– cazioni: scrupolosamente registra– no e pubblicano le somme di coloro che le so,•venzionano. E' <1uestn un.t onestà che ci è stata spesso ricono– sciuta dagli avversari, ma che ncs. suno e, pour emise, ha mni imitato. Ho detto che il quotidiano era di– retto da Errico Malatesta. Mi sia permesso di dire <1ualche parola su di Lui l)er la grande parte che ha nvuto nella lotta contro il fascismo. Malatesta, per sfuggire a condan– ne che gli erano state inAitte in I,a. lia per la sua attivitì1 di anarchico, er:i da lunghi anni in esilio a Lon– dra. Subilo dopo In guerra, con il clima favorevole di allora, avrebbe potulo rientrare in Italia. Ma, si tro,•ava in uua ben strana posizione. Poteva bensì lasciare l'Inghilterra ma il governo italiano gli negava il passaporto. lnoltrc non poteva pas– sare per nessuno dei paesi d'Euro• pa che sarebbe slnto cosi retto ad at– trnversnre per ritornare in ltalin, pcrchè da 1u11iera espulso. Si trat– tava di un grande malfatlore ! Il capitano Giuliclli, che diri– geva la Federazione dei Ln"oratori del Mare e che stima\'a molto il i\fa– latesta, lo foce imbarcare clandesti. namentc su uun nave greca che sbar– cò il clandestino a Taranto. Di qui il Malatesta 1>rese il treno per Ge– nova e fece credere di essere sbar– cato in <1ucstacittà. Non voleva che nessuno di coloro che lo a,•e,•ano aiu– lato avesse punizioni o seccature. Malatesta era tm uomo molto mo– desto, ma In suo modeslin nnscon– de,•a una grande cultur:1, una gran– de esperienza acquisita in tanti pae– si del mondo, un grande amore per

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