Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961
cialismo cd una effettiva adesione delle masse po1>olari, mentre nelle democrazie i socialisti poterono da– re il 1>roprio nome a lauti govenii reazionari, semine all'insegna delle nazionalizzazioni e della politica so– ciale. Pur avversandosi sul lerreno del– l'azione politica, socialdemocrazia e comunismo presentano idealmente la stessa faccia nei confrouli della questione operaia. lo ambedue le esperienze la lolla di classe è i:.valorizzntn e ridotta a sostegno degli interessi elettorali e della lotta per il potere e da en• trambi le parti il riscnlto del lavoro dal capitale è staio sostituito dallo Stato del benessere in cui il lavo– ratore rimane aggiogato al capitale rice,•ell(lone però un compenso ma. teriale soddisfacente. Tale è la co– mune idealità e la comune prassi del socialismo e del comunismo in quest'ultimo periodo della questione 01,eraia: l'operaio uou lotta pila per un nuovo principio di vita, per ab– bn11ere il dominio dell'uomo sullo uomo, ma chiede soltanto di essere ben govenrnto e ben pagato. L'iniziale contrapposizione tra re– gime so,•ictico e capitalismo privato s'è andata lentamente scolorendo, sia nel precisarsi del nuovo regime come capi1alismo di siato, sin e"ol– ,·e.ndosi il capitalismo pri"a10 verso soluzioni statali. La dichiarala coe• sistenza fra i due regimi non è che un implicito riconoscimento del lo– ro comune carattere sociale e se guerra vi sarì1 in avvenire essa sarit provocata non dalla divisione ideo– logica del mondo ma dalle stesse ragioni cli concorrenza capitalisLa che causarono le altre ~>1.1crre.Na– lur:dmcntc in questa situazione in- chia"ardata dalla politica s1a1ale 1 nuO\'Ì problemi o conflitti ideologici dei partiti socialisti o comunisti non sono più problemi operai o di azio– ne proletaria ma proMcmi di pon. tica statale e deri\•anti da ragioni di stato. Il problema della coesistenza pacifica o della lotta intransigente con1ro l'imperialismo arnericano o quello dell'alleanza della socialde– mocrazia con i cattolici piuttosto che con i comunisti sono problemi che toccano soltanto di riResso la vita e i problemi del prole1aria10 ma iu realtà appartengono ai \'erti– <·i politici, all'esistenza e allo svi. luppo degli stati ca1,italisli. In <1uestc poche pagine sono rias– sunti due secoli di lotte arroventale, di tragiche conquiste e di lunghi martiri; mi perdoni il le1tore se da una materia tanto incandescente ho trailo una (reddn successione di idee, ma era mio intento cogliere il senso storico del dramma prole– tario che ancora uon s'è coueluso. Il cieco utilitarismo disgiunto da un'idea liberante l'hn sempre fotto com•ergere sulla strada della con– servazione sociale e lo lascia og– gi irretito nella politica di potenza del neocapitalismo e del capitalisnto di stato. Ma finchè esiste la condizione opernia, esiste tm problema di e– mancipazione umana che si affaccia in ogni 1011.a prolciaria come richia– mo alla conquista di mm liberlà concreta. Mo110N1 ALBERTO 205
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