Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961
le dimostrare la possibilitit di orga– nizzare la fabbrica moderna su bnsi associa1ive it1 cui pra1icamcnte la condizione 01>eraia era soppressa. Una par1icolare considernzione merita In scuola comunistn che nel ,,criodo u1opis1a si espresse con le tradizioni giacobine di Bnbeuf e fu ri1>resada Louis Blauc; questn scuo– la presenta nn aspetto contradcli10- rio pcrchè nel suo programma fina– listico propone la società seuzn clas• si ma davanti ad essa pone un pas– saggio obbligatorio e cioè la presa del 1>01ere da parie di un gruppo politico al quale è affida1a In rea– lizzazione del comunismo. Come dottrina utopistica n1,particnc alla corrcnlc umanista iu qua1110l'elimi– nazione delle classi significa l'efTet• 1ivn emancipazione unHurn dn ogui potere 1rasecndente 1 ma <1uesto suo valore liberante viene sin dalle ori– gini 1urba10 e corrotto dall'illusio– ne del potere che fiuiri1, come vedre– mo, per a,•ere la prevalenza nssolu– ta s1>ostando l'idealità comunista sul 1>ianodell'em1>irismo politico e so– dale, Prima di procedere occorl'c osscr• ,•are un elemento che sarà decisivo nello sviluppo slorico dei divcn;i at– teggiamenti che abbiamo osservato nella <1ucstionc operaia: questo ele– mento è il punto d'incontro rra l'at• teggiamenlo conservatore e la parie utililaria dell'atteggiamento rivolu– zionario. Ambedue infatti conforma– no il mantenimento del proletariato come classe soggetta al potere eco– nomico e 1>0litico e questo elemen– to teoricnmeu1e comune fi1.1iri11>rc– sto per offrire pratiche collusioni. La prima di queste collusioni si ve– rifica già nel periodo utopistico con il regime autoritario di Luigi Napo. leone al quale aderirono un gru1>· 1>0di sausimoniani tra cui l'Enfan- 1i11,i quali fidando nell'azione socia• le dell'imperatore conclusero che « l'autorità sola era capncc di attua– re la felicità sociale e individuale>>. Il passaggio al periodo sociale delle correnti ri"oluzionarie avven– ne col loro graduale sposlamento dal piano dei progetti finali di so– cietà future a <1ucllo della lotta so– ciale permanente ed organizzata; 1ale SJ>osuuncnto divenne coscienle ed esplici10 col costi1uirsi della pri. ma. internazionale che tentò di coor– dinare e promuovere le associazio– ni di resistenza operaia nel mondo. Le idee ed atteggiamenti che aHtui– rono in queste associazioni non can– cellarono dalla lotta operaia le vi– sioni a,•vcniristiche della società, tmzi le rafforzarono, assimilandole però nei metodi di lolla ch'essi 1>ro– clamarono e misero in 0110. A questo proposito possiamo os• servare che le diverse scuole politi– che si dis1it1sero J)CI' i di,,crsi me– todi di lotta, ma il loro contenuto ideale era inizialmente comune per– chè in questa nuo\'u fase il sausimo– nismo declinò e le nuove scuole marxiste ed anarchiche furono cou• cardi nel vedere il fine della loro l011n nella societi1 senza classi e fi. nanche nell'estinzione dello stato. .. Anche la corrente mazziniana che fece da tratto d'unione fra i moti risorgimentali cd il mo, 1 imcn10 ope– raio, pur respingendo In lotta di classe, pronosticava at1raverso l'a– zione mutualisLica e coo1)erativa dei gruppi operai la scomparsa del re– gime salariale e l'a,•vento di una società solidaristica, riallacciandosi 201
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