Volontà - anno XIV- n.3 - marzo 1961
ormai la politica di Vienn11 con mal– celata diffidenza. Metternich fu più di una voha imbarazzato dallo spi– rito indipendente dei montanari ti– rolesi. Delle velleilà apertamente autono– mistiche sono appunto la sola ragio– ne dei moti tirolesi del 1848, do\•e, data la particolare situazione socia– le basata su di una agricoltura di piccoli e medi proprietari colti"a• tori diretti, nessun'altro disordine poteva aver luogo. Nel 1915 l'Italia - fino là alleata dell'Austria e della Germania - rompe la Triplice Intesa cd entra in guerra. Il Tirolo meridionale fu oc• cupalo dalle truppe italiane in se– guito all'armis1izio del 4 novembre 1918. La situazione etnico-linguistica del 1915 I limiti linguistici, che sono in fondo - nell'Alto Adige almeno e sopratutlo per q·uanto riguarda il contrasto fra tedesco e italiano - pressappoco <1uelli etnici, erano or– mai, a parte qualche rara eccezione, fissati con precisione fin dalla metà del diciannovesimo secolo. Il ladino dolomitico - che è in fondo la sola vera vit1ima delle vi– cende storiche che hanno Cavorito e permesso, nel medio evo, l'espansio– ne germanica, poichè era parlato in tutto il Tirolo fino, sembra, al nono secolo e si parlava ancora, agli ini– zii del diciassettesimo secolo, nella Val d'lsarco e nella Val Venosta su– periore - è ancora vivente nella Val Grodena ( GrOdnertal) e nel Ga– dertal, ad oriente di Bolzano, oltre che nelle valli d'Ampezzo, FaSia e Livinalongo appartenenti alle pro• vincie di Trento e di Belluno. Dallo Stelvio Parte una linea che segue gli spartiacque delle valli do– lomitiche: al nord di essa abbiamo il tedesco ed al sud l'italiano. Que– sta vcrn e propria frontiera lingui– stica affìora l' Ortler, passa sullo spartiacque che separa il bacino del• l'Etseh da <1uello del Noce, si diri– ge all'altezza di Bolzano fino a Sa. lorno (Salurn), disegnando un trian– golo verso il Trentino, per finire al sud del Passo di Dobbiaco (Toblach) e raggiungere infine lo spartiac<1ue dei bacini Drava, Piave e Tagliamen– to in fondo al <1uale incomincia la zona slovena. Al nord di <1uesta linea esisteva– no beninteso delle minoranze italia– ne, specialmente nelle zone meridio– nali dell'Alto Adige. La loro percentuale - che com– prende per comodità anche i gruppi ladini: 15.000 nel 1890 per l'intera Venezia Tridentina - si è presenta– ta come segue fino al 1921: 1869: 188.389 abi1. 1880: 193.249 » 1890: 197.233 • 1900: 207.717 • 1910: 231.9•13 1921: 252.084 • di cui 1'8,7% italiani il 7,8% • » • il 9,1% • ••il9,3%» » il 10,5% • 1'11% Queste cifre rendono impossibile la pretesa accusa di germanizzazio• ne forzala delle minoranze che l'Au• stria avrebbe perpetrata dal 1866 in poi, accusa ( valida solo in parte per il Trentino) alimentata da quei cir• coli che, forgiando nel 1909 il ter• mine di Alto Adige in opposizione a quello di Siidtirol o Tirolo meri• dionale, si preparavano ad un irre• dentismo che doveva andare al di là delle normali rivendicazioni ten• 175
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy