Volontà - anno XIV- n.3 - marzo 1961

rebhe staio necessario denunciare i ma]i che provengono dall'autoritari– smo dei partiti, daH'uso del potere e dall'esercizio de11'autorità. Ho incominciato <1uesto scritto rievocando Gaetano Salvemini e non è slato a caso. Più volte, durante i lavori del Convegno, ]o inunaginavo prescnle e mi pareva che dovesse provare piacere nel vedere tanti gio– vani discutere seriamente di proble– mi così gravi. Di tanto in tanto lo vedevo rabbuiarsi per il loro astrat– tismo, sorridere nell'udire così spes• so le 1rnrole « alienazione>) (< struttu– re», « tematica n ccc. Forse questi gio,•ani impegnati socialmente si di(– ferenziano da quelli delle generazio– ni precedenti so1>ratullo per il lin– guaggio e perchè preferiscono a qlrnlchc affermazione di fede e al– l'entusiasmo, i ragionamenti logici, i documenti, le slatistiche. Ma la te– matica di <1uesti giovani non è altro che il concretismo salveminiano. Proprio sui 1>roblcmi concreti Sal– vcmini si è battuto tutta la sua ,,i1a, cercando di attirare su di essi l'at– tenzione degli studiosi, dei compe– lcnti e di tutti coloro che avevano o pretendevano di avere responsabili– tà direllive nella vita del paese. Qualche suo richiamo sarebbe giunto opportuno e chiarificatore. <( ••• dobbiamo smetterla con l'ac– chiappare il venlo con le reti. Diso• gna scendere dal cielo in terra. Bi– sogna elencare poche riforme con– crele, immediate e ragionc, 1 0Ji, che sieno capaci di fissare su di sè l'at- 160 tenzione ed il consenso attivo delle moltitudini, e che Cacciano toccare con mano, un metodo che direi froe• beliano, le ragioni che renderebbero necessaria una « terza via >1. 1 Ed era attorno a pochi bersagli che doveva formarsi, per un tempo determinato, - <ruello necessario per realizzare o cercare di realiz– zare gli obiettivi in questione - l'uni1i1 di persone di diversa pro– venienza politica. I loro credi o le loro ideologie, ognuna di esse, 1>otc,•a poi ritrovarli nella propria chiesa. Ma dato che per Lui chia– rezza significava onestà, bisognava partire da un chiaro programma e con un impegno sincero e saldo. Bisognava innanzitutto contare su se slessi. Sui partiti? L'aiuto che gli si poleva chiedere era <Ù costringerli a dire pubblicamente <ruello che pen• savano su questo o quest'nhro-pro• blcma e di obbligarli ad essere coe– renti con le loro enunciazioni e po– sizioni f)Olitiche. Solo così si posso• no distinguere <1uelli che realmente vogliono risolvere i problemi nell'in– teresse del popolo e <ptclli che, in• vece. desiderano che niente cambi. Ed avrebbe, forse, anche dello che pur (acendo ognuno il proprio do– vere e non mollando mai non si è umi sicuri di poter arrivare lì1 dove ci si era proposti di arrivare. Ma questo nou ha importanza. Giò che conta e che ha valore è di avere la forza di ricominciare da capo tutte le volte che è necessario. GtO\'ANNA BERX-ERI 1 Italia icombinata, cdiz. Einaudi 1959, pag. 269.

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