Volontà - anno XIV- n.3 - marzo 1961
tre i repubblicani rivedono tutto il programma praticato da Mazzini e molti ad 01>eradi Andrea Costa, di Cufiero e di Malatesta si convertono ull'auarchisrno, la reazione contro gli anarchici si la pil, spietata dopo le bt,nde di Benevento e del Male– se. L'ala riformista, legalitaria, ten– denzialmente parlamentare, era rap• presentata da un h1tcllcttualismo borghese che si cm i11filtrato fra i lavoratori traniitc il Partito operaio, di cui {u ani1natore Cos1auti.no Laz. zari, miscuglio di operaismo e di elezionismo, non ancora Partito So– cialdemocratico. La battaglia impegnò a fondo i socialdemocratici con a ca1>0Tura– ti, Bissolati, Prampolini e gli anar– cltlci con Pietro Gori e Luigi Gal– lcani ed ebbe il suo e1>ilogo al con– gresso tenutosi il 14 agosto 1892 al– la Sala Sivori in Genova, divenuto ormai avvenimento storico sul qua– le è superfluo dilungarsi in questo momento. Siamo ai moli dei fas<'i siciliani e alle bande della Lunigiana. La re– pressione con1ro gli anarchici divie– ne feroce e si 1>rolunga fino al '900 ton le leggi sceHcratc, il domicilio coatto, la son 1 eglianzn speciale, gli stati d'assedio. Qualche socialista e repubblicano che solidarizza cou gli anarchici sarà anch'esso tra\tolto. Mn sarà 11nche uno dei periodi mi– gliori di sviluppo per il socialismo riformista e legalitario, disciolto da Crispi ma autorizzalo da Gioli11i e ricos1ituito, non pii1 oslacolnto in nessuna delle sue mauifostnzioni. « li Partito Socialista, dnl 1892 nl 1901, non fu che un partito di azio– ne liberale con bandiera socialis1a )) scriverà lo storico Snlvemiui, e nel ]50 1904 Turati al congresso socialista <li Bologua potrà affermare: « Non facciamo oggi la lotta diretta con• tro la mouarchin, perchè la monar– chia non costituisce un oslncolo al– le nostre conquiste, permettendoci di svolgere quell'azione che uoi cre– diamo necessaria )). A rafforzare la protesta degli a– narchici era inten•enuto il gesto di Gaetano Bresci e dopo Bresci l'im– provvisa esplosione dello sciopero generale di Genova, il primo mO\'Ì· ml'nto del genere che awcnisse in I111liacontro il progetto Gianturco 1>ereliminare le associazioni anar– chiche e le loro alti\•ità che naulra• gò col ministero Saracco. I lavoratori percepivano salari di fame e nelle campagne dominava la pellagra, l'emigrazione compensava male la disoccupazione, in vaste zo– ne agricole le condizioni di vi1a del bracciantato stagionale ernno 1>essi– me. Per contro su questa diffusa mi– seria faceva !'picco un crescente svi– Ju1>podella produzione, il bilancio s1a1ale iu 1>arcggio, un periodo di floridezza economica e ciò incorag– giava i lavoratori all'attacco classi– sia, agli scioperi, soprattutto gene– rali, più vicini alla tradizione anar– chica del socialismo; diffida\•ano del partito socialdemocratico che nel 1903 si era insediato, con Tura– ti e Gahrini, cleui dal re quali membri permanenti, nel Consiglio Superiore del Lavoro. Ri1cngo questa inlrocluzione ne– cessaria per fiS8nre su di un punto chiave lutto il nostro rngionnrncnto, poichè il dualismo ideologico e di metodo, che divise sin dalle origi– ni in due tronchi ben clistin1i le due <"Orrenti del socialismo: l'autorita-
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