Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961

cassetti per mancanza di allori coraggiosi, decisi nd interpretarli o eh editori capaci di rischiare i capitali per pubblicarli. Ai giovani, quasi ovunque, non rimangono che due modi per percor- . rere la strada del teatro. O sottostare alle regole del conformismo, e potranno forse arrivare alla celebrità, oppure seguire se stessi, la pr~ pria ispirazione e saranno destinati a rimanere ignorati, misconosciuti, senza il conforto di una critica e di un consenso, votati a non essere rap• presentati e ad avere noie. Si boicottano autori, registi, soggettisti, sceneggiatori, attori, che se ne infischiano della Russia e dell'America, del comunismo e dell'occiclen– talismo: e poi si ha il coraggio di parlare di crisi del Teatro! Troviamo assai logico che il pubblico diserti le platee ed affolli gli sta<lii e le arene; o si interessi ai 1ele<1uized ai fumetti, quando si pre– tende di imporre delle rappresentazioni di dubbio gusto, piatte, bolse, e insipide. Si fa di tutto perchè ai capolavori genuini di Lorcn, di Sartre, di Gide, di Molière, di Jonesco, cli Brancati, di Squar~ina, si preferiscano sceneggiature conformiste, di natura erotica, di sapore fumettistico. La stampa non manca, ogni tanto, è vero, di denunziare certe equi. voche situazioni, ma non basta. Troppo poco perchè taluni sistemi ven• gano climi1iati. Per risolvere la crisi morale che grava oggi sul teatro internazionale, dobbiamo arrivare ull'abolizionc della censura, politica, religiosa, mo. raie ed economica. Non si può pretendere di irreggimentare l'Arte. Non dobbiamo pcr– me11ere che si mettano i paraocchi agli artisti. L'uomo deve essere libero di creare ciò clic vuole e solo al pubblico spetta di giudicare se l'opera di un artista incontri o meno il gusto individuale. Non bisogna obbligare gli artisti a<l essere dei conformisti per ri– ,;petto a certi tabù o per amore della ... cassetta. Questi, in brevi tratti, sono i cara1teri del Teatl'O internazionale. Questo, e non altro, è il dramma vissuto quotidianamente sulle ribalte elci varii paesi. Bisogna cercare cli muovere le acque stagnanti di una situazione falsa e dannosa al libero pensiero. Bisogna !ollare, resis1ere, non lafciarsi prendere dallo sconforto, e, sopratutto, non cedere ai potenti ed ai prepotenti che fanno il bello cd il cattivo tempo nel mondo, la scintilla del proprio genio creatore cd artistico. Bisogna, secondo noi, credere nella missione di un teatro libero in una società ancora pili libera e sosiencre tutli coloro che credono che il teatro è un mezzo di cultura nella vita dell'uomo. SALVADOR 58

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