Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961

Brecht, nulla sappiamo di qunnto viene rappresentato sui palcos<'enici di oltre cortina. Ignoriamo il Teatro dell'Europa Orientale, nulla o poco sappiamo del Tea1ro asiatico o africano. Lo stesso Tealro amcrica1w e quello <'uropeo occidentale non sono conosciu1i bene da noi. La stessa dramnrnturgia ita– liana è sconosciuta ai 1 ,iù. Perchè, è inutile stare a fare i saccenli, conosciamo ~oltanto c1uei copioni italiani o strnnicri che pii1 vHnno per la maggiore e, dobhiamn sinceramente ammetterlo. non iiono i migliori. Nè in altri paesi la si– tuazione è migliore di molto. li Teatro è scm1lre stato ostncolato, tanto che anche og,;i, a parie <1ualchc tragedia greca classica rUJlprescntata a Taormina o a Pompei, quasi sempre ad uso dei turisti, nulla o c1uasi ci è dato conoscere del Teatro an1ico, al di fuori delle vaghe cognizioni ap1>rese dai 1es1idel liceo. Si può ricordare di Machiavelli, <1uel 1>òche rimane dei lontani anni di scuola, nrn non è possibile ussislcrc a rappresentazioni dc « Lll Mat1- drt1J{oln » perchè la censura non concede il (e nulfo OJta alfo rappre• JCnta;ione ». Per molti il Tcntro de\'e essere inteso come s1>e1t11colo,come di\'er– limento, cd anche noi la pensiamo cosi. ]\fa 0011 è col1rn nostra se non riusciamo a concepire lo spett11colo come fine a se s1esso, e deve arric. chire, educare gli uomini, aiutarli nd emanciparsi. Se la s1oria è maestra di \'Ìta, il Teatro è vita slcssu e, c·ome tal(•. può e de\'e in-Kegnare tante cose. Te111icome la sudtatn Manclrllgola sono proibiti, ed invisi n sacerdoti del culto di ,Anastasia sono anche tutte quelle opere a cara11err- sociale ed umanistico. Non è possibile assistere alla rappresentazione delle « Avventure del buon soldalo Sveil.- >> di Hasek. Il Tcctro di Vitaliano Brancati, ad esem– pio, può essere ,,ivo e reale quanto i-i vuole, ma è tabì1. Guni a chiedere il « nulla osta alla rappresenlefzione » per « Rllffaele »; per « La Gover– nante», per il « Don Giovanni irwolontario »; c'è da attirarsi i Culmini dei signori della censura. Tan1i e 1auti sono i tcsli italiani e stranieri che non riusciranno a co– noscere le... luci. della ribalta. Molte opere di a\'anguardia i,0110 cono– sciu1e, dal pubblico, attra\'erso la lc11ura di volumi pubblicati da editori intelligenti cd in questi anni nbbiamo avuto delle prege\'oli edizioni di testi tea1rali di Garcia Lorl'n, di Miller, di Jonesco, da parte di Einaudi; 01lere di Jcan Paul Sartre, a cura di Mondadori; di Vi1aliano Brancali edite da Bompiani; <1uclle di Luigi S<1ua1.1.inada Later.1.n; <1uelle di Mo• lièrc da Rizzoli ccc. Tali edizioni rif1cttoru., soltanto opere di autori conosciu1i univer• salrnentc. Gli autori cosiddeui minori (e ve ne sono di \'ernmente intel– ligenti) non trovano chi li sttun1>a e, molte volte, la ccusura li fa rimanere per sempre sconosciuti. Questi copioni, piccoli capola\'ori, languono nei 57

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