Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961
li coniadino di certe regioni del– l'lndoçina (Thailaud, Siam) pro– prietnrio di uu campo che va dai U-c ai dieci ettari, di una capanna di bamboo e di foglie di alberi di cocco, infestata dagli inseui per cui diffusissime sono certe malattie tra le quali il tracoma, è felice del suo 81310. Non vuole mezzi meccanizzali per lavorare la terra, prc!erisce lo uso del bufolo acquatico per arare i prati cd il bidente e In pala, e spes.!lo l'uso delle nude mani per preparare i bacini per In pianla• j?ione del riso (tra parentesi - egli si so11rae il pii:1 possibile dn quel l11voro,delegando moglie e figli nl– l'opern). Cor1111 i membri della sun fami– glia e decide l'ammontnrc di terra da coltivare: tanta, nè piit nè meno di quanto potrà bastare a produr. re il necessnrio ammontare di riso per la sua famiglia, fino al prossi– mo raccolto. Nell'evento che la fa. miglia ,,cnissc a ridursi di uno dei i'UOÌ componenti, il contadino ces– i.a di coltivare quel tanto di terra c·h'egli considerava necessaria a pro– durre H cibo per l'assente. A lui non disturba affa110 il pen– siero della possibilità di un pros– ;;imo scarso raccolto. Quando gli si presenta il dilemma, senza scompor• si risponde: « mangeremo quel tan• 10 di meno». E' c,•ideute che l'uomo, per cman. ciparsi, nbbisogna di una vasta e lenta preparazione per la <1uulenon bastrmo i 1>ronunzinmenti di liber• tà pili o meno illimitati. E' tulio un problema umano <1ue• sto che sollo difficili e vari ns1>elli è presente in tutti i paesi del globo. Son problemi alla soluzione dei quali mal si 1>rcs1al'uso di u: slo– gans ~. anche se nuar'"hici, Troppo ci siam soffermati a cri. ticare l'operato altrui, come se fos• i;:imo noi i soli 1>ossessori della ve• ritii. La noslra nttitudinc negativa e demolitrice ci ha fatto ignorare la inq>ortanza della preparazione per sapere anche costruire. Le due fasi dovrebbero camminare 1>arallela. mente, tenendo particolarmente di occhio i problemi della ricostruzio– ne sociale. Gli eventi prodottisi dopo la pri– ma guerra mondiale, ai CJlmli ab– biamo tanto contribuito, senzn es– sere stati capaci di incanalarJi verso le mete da noi clesig,rnte, avrebbero dovuto insegnarci una infinità di cose. Invece, proprio quando più era necessario dedicarci alla prepa– razione necessaria per fronteggiare i futuri eventi, abbiamo trasceso ed indugiato in polemiche e litigi che alla fine delln seconda guerra han fotto trovare il movimento anarchi– co diviso ed i11cnpace di promuo. vere una sun propria azione; pare– va avesse perduto In sua identità. Vero è che il movimento anarchi– co durante il• periodo tra le due grandi guerre hn perduto i suoi uo. mini pii1 rapprescutativi, coloro che con la loro statura intellettuale e morale continuavano a tiare al mo– vimento un carattere ben defwito, nettamente distinto da ogni altro partito politico. Ln loro 1>resenza e 1>rcstigio davano al movimento la apparenza di essere c1unlcosa di aa. sai piit di quello che in verità ern. Altri importanti fattori davano all'anarchismo un'i1uportnnzn supe– riore cli quella che ha avuta in ogni altro tempo. Le allora esistenti orgnnizznzioni 51
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