Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961
pensiero e delle azioni. Così come la cosidetta civiltà non [u un fine cosciente delle comunità preistori– che: un bel giorno l'uomo si è tro• vato essere civile; e di buona o di mala vogl~a {u costretto ad accet– tare una simile condizione. L'abbia– mo già accennato in aliri scritti: 11011 vi è solo una volontà esclusiva– mente umana, ma pure una volontà delle cose, in quanto con1raccolpo delle stesse creazioni del lavoro e dello spirito. Le rivoluzioni silen– :iose tah,olta riescono grandemente pili efficaci di quelle apertamente cruenti. Il non votare enlra certa– mente nella specie cli tali ri\,oluzio– ni; ed avrebbe lo stesso cd inesti– mabile crfcllo che ebbe la ri,,olu– zionc COJ>Crnicana: muterebbe .il centro dinamico della socie1à, così come il pensiero di Co1}ernico di– mostrò qual'è il vero centro del no– stro sistema planetario. A questo 1nmto, però, prevedia– mo una pnrticolare osservuzione da porte di chi pensa che il voto sia lo stesso necessario, anche se non si ha alcuna fiducia nel sistema e– lettorale. ((Sta bene - si obietterà - supponiamo pure che fo date elezioni politiche si verifichi tm.t impressionanle astensione, poniamo del 70%; cioè che la percentuale dei votanti rappresenti 1Hcssappoco il numero degli individui strettamen• te interessali al voto; in altri ter• mini, i gruppi che mirano o che vo– gliono consolidare il proprio pote– re. Chiediamo a voi, iuconcggibili ingenui, cosa credete che succeda? Certo nulla di straordiuario; o per meglio dire succederebbe molto di peggio, iu quanto che la classe do– minante, naturalmente padrona di tulli i gangli del potere, troverebbe scmp1·e un pre1csto <1ualsinsi per arrogarsi il diritto di governare in esclusiva contro tulti i tm·batori del cosidet10 ordine pubblico ... >>. Senz'altro questa potrebbe essere una possibile conseguenza, però a condizione che l'astensione rappre• senti un gesto di semplice indiffe– renza, causnta più da uno stato di noin o di nausea, piuttosto che da una ferma volontà popolare di mu– tare le s1ru11ure dispendiose cd 01>· prcssivc del potere economico-po• litico. Un semplice no, senza esplicare le condizioni e le volontà che sono implicite in tale rifiuto, certamente sarebbe di alcuna efficacia. Finireb– be col divenire un altro giow; anzi peggiore cli <1uando si gioca con le urne; poichè <JUivi è almeno l'ntte– uuantc di una certa illusione o bno– ua fode; mentre il dire semplice• mente cli no, significa respingere tutte le possibili1:I di rigenerazione sempre implicite in simili atti di rifiuto. La disillusione che nasce dalla cspcrienzn politica dovrebbe essere la 1>il1(ecoud.t e, paradossal. mente, la vera e pro1,ria maestra della vita. È interei;santc rilevare che esisto– no faui compiuti anche per l'eletto, oltre che ,,cr l'cleuore. Non si può clire che tutti i can– didati 1>olilici, in partenza, siano sostnnzialmcnte od implicitamente dei bugiardi. Certamente ci souo ca– si di vanilit, di ambizione o di prct– lo arrivismo; rna vi è pure della buona fede o almeno qualche volon– tà e della speranza di riuscire a realizzare qualcosa di utile per le colletlh•ità. Tuttavia quando si è fatta un pò di esperienza parlamen- 41
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