Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961

rola e di nzione fanno gcuz'ahro parte integrante e coutinuo del loro programma. àfo le cose diverrebbe. ro certo dh•ersc in caso di 11otere assoluto. Voiate dmurue solo 1>er /ra:.iom,ro gli cgoitm1i dei domirrntori, 11cr un cffi<'nce ,liuicli et impera a tulio fo. ,,ore della classe che e1Tc11i,•ame111e la,•ora. Sappiamo che le vere liber– tà sono sem1lre concesse per (orza dai detentori del potere, e sempre 11erchè pressati dnlle contingenze della storia. Per questo foeciamo in modo che i galli non cessino di gra[– finrsi n vicenda, per aver setn(>re In possibili1ì1, noi po,,eri topi, di ballare trnnquillnmcntc In dan:.u di una particolare liberlù. Queste le rngioui sulle C)ttali pog– gia l'obiezione soprascriun; cd alla. quale, forse, si sarà associato pure <1unlche anarchico, senza J>er que• sto rinnegare la soslauu dei senti– menli libertari. Questo contro-machiavellismo, al– tretlanto machiavellico nelle sue in– tenzioni, sembra avere unn cerla giustHìcnzioue nel gioco illuminato cln tante ingenue candele. E potreb– be essere nuche giustificato se, nel– le azioni dell'autorità statale, non fosse implicita, iwidiosiuima, uun llarticolare cd alquanto triste real– tà, che vorremmo definire la realtà del fatto compiuto. Spiegamoci con 1>arolc pili 8em- 1,lici. Quando, come tipico esempio, un dnlo governo decide di entrare in gucrru, ragionevohncutc si può pcnsnre d1c buona parte degli elet– tori che hanno votato per <1uelgo– ,,erno 11011 siano cerinmentc conten– ti di una simile decisione. Lo Stato, 1>erò, in simili frangenti non do- manda mai il parere dei i!UOi ciel• tori. Questi, dunque, vengono 1>os1i di fronte ad un /allo compiuto; CO• mc poi è 1>0s10 il soldato in guerra, il quale è costretto a uccidere se non vuole essere ucciso. E lo S1ato è un diabolico costrut• torc di colcsti fatti com1>iuti. Que– sti rappresentano la piìt triste pro. dut1ività dei poteri politici, e rive– lano pure la pii1 impressionante rassegnazione e la pili stupida pas– sività di chi effet1ivnmcnte dovrà sconlare le conseguenze di 1ali fatti. li /atto compiuto è un fenomeno tipico e molto signifil'ntivo della J>rassi statale. Scaturisce cer1ame.n- 1c dall'egoismo, dnlle ambizioni e dalle mire della classe che effetti– vamente domina e dirige. Quello che stupisce alquanto è che tale fat– to, J>Uì" essendo llpesso nv,,ertito dai sudditi, finisce tuttavia con l'essere accettalo supinamente. Non solo, ma alle prossime elezioni il voto ei rinnoverà col medesimo gc.slo e con lo stesso ~pirito; esattamente come si rinuo\'8 la spernnzn del gioeotore nei diversi allettamenti che offre In dèa bendata: « questa volta 1wò es– ~ere il mio turno » - pcn.sn il gio– catore di fronte al .sorriso ambiguo della fortuna. - « Questa volta po– trebbe realizzarsi un governo vera– mente efficace• - pcn.sa l'elettore ucl porre la scheda nell'urna. Sen– za pensare che, in fondo, egli non fo che giocare, .sostanzinlrnentc lo i-1csso come quando com1)ila la .,e/ic– e/o del Totip o dl'll'Ennlotto. Poi– l'hè le elezioni divcntnno un vero e proprio gioco quando si lrnttn di i11clovinare quali .saranno i politici che potrebbero forc la Jortmw della nazione. E se il gioco propriamente detto è stato definito « In tassa de-

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