Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961

Entriamo nella facoltà di sociologia e vedo che cerca co.n insietenza qualcosa e la trova; è la lista degli studenti espulsi, per insufficienza di profitto o indegnità di costumi: « Adesso capita di rado, però nel 1957 ne hanno sbattuti fuori parecchi, per motivi politici; ora molti sono stati riammessi, ma la decisione dipende dai singoli rettori degli istituti e dalla misura del loro conformismo ». A pochi passi dall'università c'è un locale dall'aspetto dimesso, e metà tra un bar e una trattoria; è quello fre– quentato - fra una lezione e l'altra - dal gruppo di sociologia, di cui fa paz_:teEdek; gli studenti battezzano i loro luoghi di ricreazione nello stesso modo come chiamavano i bordelli, quand'o c'erano; così questo lo– cale è il « Pod Chrystùsom » (sotto Cristo), perchè è attaccato alla chiesa del Redentore. Due giorni con Edek mi hanno servito per capire meglio le sue idee, che indubbiamente riflettono il modo di giudicare di molti intellettuali polacchi di sinistra, quand'o parlano i;pregiudìcatamente del loro paese e della situazione odierna. Ecco in breve quanto mi ha raccontato: « In tutta la s1oria polacca i rapporti con la Rtissia sono sempre stati difficili, e a volte pessimi, anche escludendo le guerre. Quanto agli avve– nimenti pili vicini, sappiamo benissimo - è inutile che la propaganda inventi balle o passi la verità sotto silenzio - che nella fossa di Katyn ci sono ventimila ufficiali polacchi, r.mmazzati dai russi all'inizio della guerra; e che l'insurrezioue di Varsavia del '44 è staia soffocata dai te– deschi, la città .finita di distruggere e duecentomila varsaviani massacrati, perchè l'Armata Rossa è rimasta ferma al di lit del fiume, tranquillamente a guardare: era una rivolta sbagliata pazza e inutile, volala dal governo polacco di Londra, per far dispetto a Mosca; ma dato che era nata, bi– sognava non lasciarla morire >>, « Ciò nou ostante i russi sono stati accolli da noi, ovunque, come li– beratori, amichevolmente e quasi fraternumente; ma non hanno saputo a1>profiuare di questa preziosa occasione, uuica nella storia. In politica instaurarono un regime di terrore poliziesco, nel campo della cultura la grottesca stupidità del realismo socialista. I romanzi erano tutti uguali, e talmente inverosimili da destare insieme <'ompassionc e riso. Nei rac– conti sulla cam1>agna sempre la stessa trama: la figlia buona d'un con– tadino cattivo s'innamora d"un giovane onesto; <1ues1ismaschcrn la losca allivitit del futuro suocero, che gli perdona, si redime, e finisce per en• trare iu una cooperativa; infine, quando una squadra di onesti operai, amici del gio"a11e e iscritti al partito, porta la luce elettrica nel villaggio, .iJ matrimonio è celebrato: mai in chiesa, ad evidenza, ma soltanto civil– mente. E nota che se oggi - che c'è più libertà - una piccola parte dei giovani, specialmente studenti e solo nelle grandi cittit ((orse il cin– <JUeper cento), si sposa civilmente, allora questo non accadeva mai, tanto meno nelle campagne; se non altro per protesta )). · « Con, i tedeschi è un'altra cosa; avrni notato che non ne parliamo mai, o molto di rado, anche per il semplice fatto che non ci sono più, fortunatamente. Vcdi, devi capire questo: la differenza fra russi e te– deschi è sostanziale; i russi trattano gli altri come se stessi e quando c'era 20

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