Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960
sociali è di un moralismo benpen– .sante quando traila dell'amore ... ))). Come spiega il De Marchi la te– nacia di questa etica sessuofobica? fonanzitutto con le religioni; con tutta l'educazione che, mantenendo in vita l'associazione sessuo-escre– toria crea attorno all'erotismo un « complesso di ripugnanza >>anco– rato alle esperienze inconsce della infanzia cd all'istintiva repulsione dell'adulto per gli escrementi: la natura spregiativa del tabl1 sessuale per cui pochi si sentono di impe– gnare su di esso la loro volontà <li se-alzarlo a[{rontandone anche la de– risione; la tendenza delle donne ad essere facile preda di pregiudizi sessuofobici e misogini. Neanche i riformatori sociali ccr. carono di demolire quel tabù per. chi: :mch'essi non erano immuni da tendenze sessuofobiche. Il loro pen• siero critico e la loro attività rivo– luzionaria si arrestano davanti all3 morale tradizionale del sesso. Prou– dhon, Sorel, Fishcr, Bebel e tutti gli altri sono ossequienti al purita– nesimo vittoriano che dilagò in tut– ta Europa e subordinano Ja riforma del costume sessuale alla rivoluzio• ne economica: cre<lono che la libe,.. razione del sesso sarà un corollario della emancipazione economica. Il che il De Marchi dimostra essere falso: l'U.R.S.S. che ha trasforma– to la sua economia registra un'in– voluzione puritana nel costume ses– suale (l'atto d'amore è un fatto fred– do e marginale) e questo accade in tutti i paesi cosicletti comunisti ed in Cina, sopratutto, troviamo coin– cidenza tra repressione sessuale e aggressività politica. In quanto agli S.U., la realtà smentisce che la don• na perehè emancipata economica– mente sia libera scssunhnentc: an– che là nomini e donne sono trava– gliati da una profonda crisi psico– logica e morale nel campo sessuale di cui il rapporto Kinsey ce ne ha dato un'idea. È tempo, quiudi, secondo il De Marchi, di riprendere l'opera dei pionieri della riforma sessuale dei quali traccia la loro opera inqua– drandoli nel loro tempo e metten– done in rilievo l'importanza. Anzi l'opera di riforma sessuale va por– tata ancora piìi in là perchè tutti indistintnmente i riformatori, da Edward Carpenter ad Ellen Key, lwan Bloch, Havclock Ellis, Se– gnumd Freucl', portarono nel loro pensiero remore conformiste e osse– quio alla morale tradizionale. H. Ellis, per esempio, pur avendo in– dicato « nel cristianesimo - e so– pratutto nelle sue interpretazioni ec– clesias1iche - la fonte principale della morale sci;suofobica tipica del– la morale sessuofobica del la nostra civiltà )> (pag. 171) non ebbe il co– raggio di rivendicare per i giovani libere esperienze amorose; (tffermò che la castità è raccomandabile dal punto di vista medico e che l'ed·u– cazione dei giovani poteva essere affidata ai preli, cioè proprio a co– loro che erano la causa di tutti i mali derivanti da uu costume e da una morale sessuofobici; e che il mistero della procreazione dove\'a essere spiegato ai giovani dal « me– dico>) di fnmiglia (come, osserva il De Marchi, tutti fossero dei borghc-– si ed avessero a loro disposizione un medico di famiglia!) Persino Freud che arrivò a misu– rare la profondità e l'estensione e• 749
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