Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960

pubblicamente. (Persino l'uomo che si ferma a parlare con una donna senza testimoni commette peccato e nei collegi dei gesuiti, fino alla fine del secolo XVIII, questo pec• cnto veniva J)unito con 200 colpi di staffile). Paurn e "ergognn accomJ)ngnano sempre piì1 l'atto sessuale e sono ali– mentate dalle gravi punizioni con– tro i peccatori (si istituisce l'inqui– sizione), e dalla minaccia delle pe• ne dell'inferno. L'ossessione del sesso porta ai farneticamenti e alle manifostazioni nevrotiche colletti\'e, alle esaltazio– ni mistiche, al sadismo, al maso– chismo. « Il mcdioc"o, a causa del dila– gare dell'etica sessuofobica ... (fu) ... uno spaventoso abisso di crudeltà, di superstizione, di terrore, in cui l'Europa intera piombò e rimase per secoli finchè il pensiero laico, ri– svegliato dal contatto con i monu– menti del mondo classico, non ini– ziò la faticosa riscossa » (pag. 101). L'ossessione del sesso ebbe la sua piì1 crudele e sanguinaria manife– stazione nella caccia alle streghe che Ieee più di mezzo milione di vittime delle quali 10.220 per In so– la Spagna, sotto il famigerato Tor• quemada, senza contare, sempre per la sola Spagna, le 97.372 cacciate in prigione. La donna strumento di Satana, sorgente di maleficio biso– gnava bruciarla o annegarla (così si rispella\'a il comandamento biblico, non versare il sangue del prossimo tuo). Le stesse guerre di religioni, le persecuzioni contro gli eretici han– no all'origine moventi sessuofobici. L'etica sessuofobica ha quindi ra– dici profonde e cause lontane: 0011 748 c'è da stupirsi che 1>erduri ai no– stri giorni e permei i nostri costumi. La riforma e controriforma reli– giosa haw10 ribadito i motivi ses• suofobici tradizionali. Ed anche Io illuminismo che con « la sua criti– ca investì gli ist..ituti economici, i privilegi sociali e le superstizioni religiose tradizionali ma di massi– ma, evitò, sintomaticamente, di ag– gredire con sistematicitì, e rigore anche lontanamente paragonabili quella concezione fobica e spregia– tiva della sessualità che così spesso contribuiva a sostenere toli istituti privilegi e superstizioni » (pag. 111- 112). Neppure il romanticismo che pur fu un tentativo di sottrarsi all'etica sessuofobica, riusci a sfuggire al si– nergismo <lei motivi che entrano in tale morale. Così, nella letteratura romantica, l'a1uore assume caratte– ri tragici e fatali: sadismo da par– te dell'uomo, masochismo da parte della donna. « L'amore è concepitu– e vissuto secondo due moduli essen– ziali: quello wertheriano e quello satanico, cioè: o come un idillio troncato dalla morte o dalla separa. zione, o come l'incontro tra una vittima ed un carnefice >> (pag. 131- 132). La presenza di tendenze sessuofo– biche si trova anche in tutti gli scrit– tori ed artisti contemporanei: da Sartre a Mauriac, Gide, Shaw, A. e J. Huxley, Russe I, Eliot, Papini, Moravia, Malaparte, Brancali, Za– vattini, ecc. (Tra i piUori illustri il De Marchi cita Picasso il cui ca– rattere orrido delle sue opere e so– pratutto delle sue donne, rivela sa– dimo e sessuofobia; tra gli artisti cinematografici Charles Chaplin che « anticonformista in tutti i campi

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