Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960
le. La libertà che gli innovatori ed i riformatori sociali rivendicano per gli uomini sarà sempre mutilata se essa non terrà conto che nel campo della sessualità sono in atto frustra– zioni ed inibizioni che sono causa di tanti mali individuali e collettivi. Lo stretto legame che ·esiste tra repressione sessuale e sadismo, ma– sochismo, formazione della persona– lità totalitaria dell'indh•iduo che troviamo nel passo di M. L. Berneri che abbiamo citato, sarù rnc!:~o in rilievo con abbondanza di documen– tazione e con validi argomenti da Luigi Dc Marchi. Sesso e Civiltà I è un'opera di 372 pagine che si legge però con gran– de interesse, dal principio alla fine. Non sempre il sesso fu considera– to come qualchecosa di vergognoso e di peccaminoso. Il De Marchi ri– sale lontano nel tempo e cita po– poli che avevano una concezione sa– crale del sesso. Avevano deità che simboleggiavano l'amore, riti dioni– siaci che esaltavano l'alto sessuale dal quale do,•eva provenire il mas– simo godimento. L'atto sessuale cm considerato vivificatore e potenzia– tore della personalità mnaua. Da dove deriva, dunque, la con– cezione spregiativa (sessuofobica la definisce il Dc Mal'chi) del sesso che persiste tuttora? L'etica sessuofobica si ritrova oclle religioni ebraica e cristiana. Entrambe le rei igioni contengono il disprezzo per la d·onna ritenuta iuCcriore, e l'ossessioue del sesso. Noè che punisce uno dei suoi fi. gli che penetnmdo involontariamen– te nella tenda del padre lo sorpren– de nudo, umilia la carne poichè la 1 Editore Laterza, Dari 1960. giudica impura. Adamo cd Eva che coprono il sesso con la famosa fo– glia di fico, la punizione del pec– cato originale, la fecondazione extra– sessuale di Maria sono momenti, per citarne solo qualcuno, della sto– ria sacra di condanna della sessua– lità. Questa è presentata sempre ,< come l'attributo tipico e vergo– gnoso dell'homo ,wturalis, l'opaco rovescio della medaglia dell'homo spiritualis, la causa e l'effetto insie– me del peccato origiuale >) (pag. 62). Senso di colpa e di vergogna ac– compagnano dunque la concezione peccaminosa dell'att_o sessuale delle religioni. Ma le inibizioni del sesso possono a,•erc anche altri motivi: necessità delln di[csa o amore di conquista di certi popoli. La classe politica romana impone ai suoi legionari u– na severa austeritì, sessuale. C'è, co– sì, coincidenza, dice il De Marchi, tra moralismo sessuofobico e impe– rialismo militarista. Catone il cen– sore è la tipica espressione di que– sta coincidenza. l\fa è durante il medioevo che ab– biamo ntanifestazioni collettive di delirio sessuofobico. L'auo sessuale di,•enta il pecca– to per antonomasia. Contro di esso si elevano la predicazione dei reli– giosi in tutta Europa, i cauoni ri– gidissimi della Chiesa sull'astinen– za sessuale per cui persino il ma– trimonio è avvilito dato che in es– so i rapporti sessuali sono tollerati in dati giomi e subordinati al fi– ne della procreazione. Gli amori extra-coniugali sono puniti severa– mente, persino con la morte; la donna è cousiderata un essere im– mondo, strumento di Satana; le cor– tigiane e le adultere sono fustigate 747
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