Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960

Mi raccomando, non giudicate la sostanza dei rapporti tra Polonia e URSS dal risentimento privato di taluni: come quel cameriere che si lamentava dei russi pcrchè nel '45 un soldato gli avc,,a tolto l'orologio:., i cinque milioni di polacchi ai quali i tedeschi hanno tolto l'orologio e la vita, non possono pili parlare ». Mogilno e dintorni Conferenze, discussioni, incontri, visite, rinfreschi, balli, avevano luo– go o nella grande aula (senza crocefisso, con Gomnlka a sinistra e un generale a destra) che ci serviva da sala da pranzo; oppure nella pale– stra, Incida e stupenda per ballarvi; secondo il numero e l'importanza degli invitali. Il penultimo giorno di campo c'è stato, appunto in pale– stra, il ricevimento da noi offerto alle autorità locali, ai notabili della cittadina, ad amici che alcuni di noi s'cran fatti, ad esponenti di azien• de agricole da noi visitate: il preside del distretto, i segrernri dei tre partiti, quello dell'Unione della Gioventù Socialista, il medico del cam– po, il capo dell'u!ficio postale, l'ingegnere addetto ai lavori pubblici, la segretaria della Croce Rossa, l'architetto (l'unico del paese che avesse una casa arredata modernamente; anzi, con un gusto d'avanguardin in• telligente, secondo i metri occidentali; è uno che viaggia molto, è stato anche nell'URSS), ecc. Mancava soltanto il rappresentante della polizia; ma con questa avevamo fatto conoscenza tramite una anziana impiegata, che era venuta nella scuola un pomeriggio a ricopiare i nostri dati dai passaporti, a metten•i il \'isto di soggiorno ,•alido per il Jistrelto. Senza una domanda in pi1ì, con unn faccia da brava massaia, un aspetto da vecchia zia e un'nfTabilitì1 così modesta, da intenerire il cuore dei piì1 feroci avversari dell'istiluto per il quale lavora,•a; e s'era portata dietro una chioccioletta d'inchiostro e una cn.nnuccia tanto logore e antichr., da somigliare a quel~ le in uso al pubblico, negli uffici delle 1>oste italiane. Contrariamente ai nostri timori, è stata una serata (dalle sei alle undici) divertente e interessante; molto e bene da mangiare e da bere (vino di frutta, dolce e Hciropposo. ma niente ,,odka), discorsi non troppo lunghi e assai meno politico-burocratici del pre,•isto, donne simpatiche, qualche bella ragazza, alcune signore in ghingheri (che avrebbero potuto ra1>1>rcscntaredei pezzi di straordinario interest1e per uno studioso della moda e del costume). Ma so1>ratu11Onn'atmosfora, diffnsn e spontanea, di comunità; per i polacchi (glielo si leggeva in viso chiaramente, specie nelle donne), un attimo di peccato proibit.o, un'evasione goduta in fretta, primn che il vento cambi; in tolti un senso festoso di star facendo co– "nrnclla, nll:a faccia di non so chi o di quanti, al di lì, di tutti i confini, le fedi, le ideologie. Festa terminatu in un ballo, naturalmente: che era il nostro modo, di accrescere o raffor1;are la cordialità, di J>Orre fine ai dis<'ori ;ii.di conoscere il prossimo piì1 da vicino, a tu per lu. 725

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