Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960

popolari, a nessun livello, ma ha una struttura indipendente. li Fronte di Unità Nazionale - organizzazione che raggruppa tutti coloro che inten• dono collaborare alla ricostruzione sociale del paese e al mantenimento della pace nel mondo - forma le liste dei canditati, sulla base delle in– dicazioni degli enti più diversi: i partiti politici, la chiesa, le associa– zioni giovanili, gli istituti scientifici e culturali, le industrie e le aziende agricole più importanti, su scafa locale e nazionale, scc. In effetti è molto piìi rappresentativo questo tipo di democrazia del regime esistente in Polonia prima della guerra: allora c'era un solo partito, di sciovinisti, aristocratici, finanzieri e latifondisti, agli ordini di Pilsudski; il fonda– tore della Legione Polacca, cl1e durante la guerra aveva cambattuto con– tro la Russia, a fianco delle potenze centrali». Ma con quale criterio sono scelti i candidati, da parte del Fronte di Unità Nazionale? Il popolo non partecipa a questa selezione, non la in– fluenza in qualche modo? (Domanda di un'americana, quest'ultima). Risposta: « I candidati sono scelti sulla base dei meriti, della popolarità, delle loro rappresentatività sia all'interno del gruppo sociale in cui vi– vono che nell'ente presso il quule lavorano. Come in qu11lsinsi altra pnrle del mondo, il popolo non sceglie due volte, non decide <Jtinli.debbano essere i candidati, per cui successivamente votare; li riceve da altri, così come gli sono offet·Li. In Italia, in Francia, in America sono i partiti i <1uali - per decisione propria o dietro pre~sioni o consigli esterni (della chiesa, dei. militari, dell'industria, della finanza, ccc.) preseutano deter– minate persone da eleggere ai posti di responsahilità; e il 1mbblico le accetta. Cosa volete di piit da noi?» « Tenete presente, inoltre, <1111111do sentite fare delle critiche al no– stro governo, che esiste un alleggiamento sostanzialmente differente fra politica estera e politica interna: su di questa può esservi disaccordo, piìi o meno giustificato secondo l'età, la professione, i.I ceto sociale ori– ginario di chi vi parla. In politica estera, invece, il consenso delle persone che pensano è completo: prima della guerra eravamo una colonia del capitale anglo-francese, e dei proJ>rictari terrieri tedeschi; e il flusso dei profitti che emigrava era enorme (nei primi anni del dopoguerra i prezzi imposti dai sovietici per le forniture polacche, di carbone ad esempio, hanno costituito una ,rnovn forma di dnut:unento intenrnzionale; ma questo, e,•idcntemente, è staio taciuto] ». « Nel 1945 la Polonia è stata liberata dai russi, che sono stati accolti bene dalla popolazione e sono i russi i soli che oggi garantiscono i nostri confini: di <1ucsto tutti sono J>erfottamente cosdenti. Dopo il 1956 i nostri rapporti con l'URSS sono .assai migliorati e ogni giorno migliorano; gli scambi di visite, di dele– gazioni sono frequenti: i turisti polacchi. vedono coi loro occhi qual'è il tenore di vita nell'Unione Sovietica, dove i beni di consumo sono più a buon mercato che in patria; e i nostri tecnici non solo lep:gono, ma si ac– corgono, dalle macchine importate, che la tecnica ha fatto grandi pro– gressi ». 724

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